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Attualità, Storie, Magenta

L'ex custode Mauro Morandi

Recentemente è salito alla ribalta della cronaca per essersi ritirato dal ruolo di custode dell’isola di Budelli. L'altro giorno Mauro Morandi era a Magenta.

Recentemente è salito alla ribalta della cronaca per essersi ritirato dal ruolo di custode dell’isola di Budelli, autentico paradiso in Sardegna. Ruolo che Mauro Morandi svolgeva gratuitamente da 32 anni. Motivo: si era stancato delle continue promesse mai mantenute. E così, con un post su Facebook che ha fatto molto discutere, ha mollato tutto. L’altro giorno era a Magenta, per alcuni esami di controllo all’ospedale Fornaroli dove conosce da anni il dottor Nicola Mumoli, primario di Medicina e suo affezionato amico. Abbiamo colto l’occasione per intervistarlo e raccogliere le sue impressioni. “Oggi vivo alla Maddalena, in un luogo appartato lontano dagli schiamazzi dei turisti”, racconta. Tornerebbe a Budelli? Risposta: “Questa volta per tornare mi devono pagare. Non sono stato trattato bene”. Ambientalista e animalista convinto in questi 32 anni ha vissuto solo con i gatti e le sue galline. Non per mangiarsele, perché non farebbe mai del male ad un animale. “C’è chi contestava la mia presenza all’isola di Budelli, senza mai aver riconosciuto il fatto che, in tutto questo tempo, ho svolto il ruolo di custode e guida – spiega – Parlavo ai turisti della necessità di salvaguardare l’ambiente”. Per salvaguardia dell’ambiente Morandi intende un insieme di cose. Soprattutto il rispetto per la natura. “Nella nostra società – continua – si è tramandato il detto che quando vedi qualcosa di bello lo devi possedere. Anche rubandolo, se è il caso. La mia è una concezione di bellezza diversa. La bellezza va amata, non va posseduta. Quando parlo alle donne chiedo spesso quante paia di scarpe possiedono. Una signora mi ha risposto che ne possiede più di cento. Ammettendo di non usarle tutte. E allora perché hai sentito il bisogno di averne così tante? La nostra società ci ha imposto di possedere anche il superfluo. Cose che non ci servono per vivere, ma le dobbiamo avere. Se poi guardi le cose in profondità scopri che molte di quelle scarpe sono state realizzare sfruttando il lavoro di bambini piccolissimi. E allora forse capiresti che non è il possedere delle belle scarpe la cosa più importante. Ci sono tanti esempi che potrei fare. Se vedi un bel fiore perché ti viene d’istinto coglierlo? Lasciamolo dove si trova, in modo che tutti lo possano ammirare”. Morandi ama le donne e non fatica ad ammetterlo. Non trova molta simpatia per gli uomini. “Hanno l’animo da cacciatori e spesso sono crudeli – dice – fosse per me al mondo ci sarebbero solo donne”. E di Magenta cosa ne pensa? “La conosco poco – conclude – arrivo in ospedale e me ne vado ultimati gli esami. Posso fare un paragone tra Milano e Roma. A Roma trovo dei punti di riferimento. A Milano mi sembra tutto uguale. Anche a Magenta non sono riuscito a trovare punti di riferimento, ma dovrei conoscerla bene per poterlo dire”.

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