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Sport, Magnago, Vanzaghello

Stellini... 'a tutto campo'

Il calcio, i giovani e l'anno difficile per il Covid, l'Inter e Antonio Conte, fino alla Nazionale: a 'tu per tu' con Cristian Stellini, l'ex giocatore, oggi, in panchina.

Il campo alle nostre spalle, la palla che rotola da una parte all'altra, lui che scambia quattro chiacchiere con i mister, i ragazzi e i dirigenti, qualche consiglio e poi ci sediamo proprio sul terreno di gioco. Le domande, alla fine, sono tante: il calcio e l'anno difficile per l'emergenza Covid-19, ma anche, inevitabilmente, lo scudetto appena conquistato con l'Inter e il rapporto con Antonio Conte, fino alla Nazionale. E ce ne sarebbero molte di più, perché Cristian Stellini e il mondo del pallone da sempre sono, come si dice, "una cosa sola". Si comincia, allora, e non possiamo che partire, appunto, da quei giovani che stanno giocando dietro di noi. "Certo, il periodo che abbiamo vissuto è stato lungo e complicato - afferma - Però, questo non significa arrendersi, anzi dobbiamo continuare a coltivare e farlo con tanto impegno e forza la speranza che ognuno di loro abbia di nuovo la possibilità di tornare a divertirsi sui campi. Purtroppo, infatti, hanno perso 12 mesi che nessuno gli ridarà, quindi, mai come oggi, è fondamentale che gli si dedichi maggior tempo, prendendo quella forza che si ha dentro e che arriva dalla pancia per usarla come energia, passione e volontà". Già, i più piccoli, proprio loro che sono il presente ed il futuro, ma assieme ecco, ovvio, pure i grandi, là da dove arriva lo stesso Stellini (una carriera da giocatore e, oggi, in panchina; nell'ultima stagione è stato il vice di Antonio Conte in nerazzurro). "I ricordi sono numerosi - spiega - Tutti che rimarranno indelebili nel cuore e nella memoria. L'augurio per i tifosi come me è che il traguardo raggiunto sia soltanto il primo di molti altri. Mentre per ciò che sarà il mio domani, dopo la fine dell'esperienza a Milano, posso dire che ad oggi il nostro staff sta facendo un ottimo lavoro, siamo cresciuti e siamo di alto livello e, dunque, quando lavori così bene, bisogna andare avanti nella stessa direzione". Prima e dopo, insomma, fino al momento attuale che, nell'estate dell'Europeo, non poteva che essere la Nazionale. "Onestamente l'Italia non è stata una sorpresa, perchè sapevamo che se fosse riuscita ad esprimere il suo potenziale, fatto di qualità, possesso palla e calciatori forti nell'uno contro uno, si sarebbe tolta grosse soddisfazioni e avrebbe raggiunto importanti risultati, dando fastidio alle grandi - conclude".

GIOVANI E CALCIO, SCUDETTO E NAZIONALE: STELLINI 'A TUTTO CAMPO'

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