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Inchieste, Galliate, Turbigo

Ponte chiuso... si cambia strada

Con lo ‘stop’ tra Turbigo e Galliate del ponte sul fiume Ticino, bisogna prendere altre strada per passare dalla Lombardia al Piemonte. Ne abbiamo provate alcune.

Ore 9.50 circa, saliamo in macchina. Dietro di noi lo sbarramento lungo la via Novara, a indicare la chiusura del ponte sul Ticino tra Turbigo e Galliate. E’ il momento, però, di andare; si, ma da dove? Già, perché le cosiddette strade alternative sono più di una. Ne scegliamo, allora, due (la prima, quella che passa da Oleggio per intenderci, per l’andata, l’altra, lungo la ex Statale 11 Trecate-Magenta, invece, per il ritorno). Vogliamo meglio capire i tempi di percorrenza e, ovvio, anche le eventuali problematiche con le quali deve fare i conti chi si trova ad attraversarle praticamente o quasi ogni giorno. Pronti, allora, e si parte. Pochi chilometri e siamo a Nosate, quindi eccoci all’altro ponte, sempre sul fiume ‘Azzurro’ al confine tra Lonate Pozzolo e il Piemonte. Qui, ci dobbiamo fermare, in quanto le auto e i mezzi pesanti in transito, inevitabilmente, sono aumentati e si è creata un po’ di coda. Qualche minuto, insomma, e riprendiamo la nostra marcia, fino all’ingresso, appunto, di Oleggio, per immetterci lungo la SS 32, direzione Novara. Il viaggio procede quando, a metà strada, ci imbattiamo in un nuovo cantiere. Un secondo ‘stop’, diversi veicoli, infatti, sono in colonna e con un po’ di pazienza ce la facciamo. Seguiamo la deviazione e siamo di nuovo sulla Statale, arrivando così nel capoluogo piemontese e, successivamente, ad uno dei punti principali della città, che porta verso Galliate e l’autostrada A4. Il percorso d’andata è concluso; ci abbiamo impiegato all’incirca 40 minuti, ma, come detto, non è ancora finita. No, ora bisogna tornare a Turbigo (dove siamo partiti) e lo facciamo, appunto, da uno degli altri tragitti. Ancora al volante, dunque, e si va. Prima tappa: Trecate; gli passiamo all’esterno, diretti verso San Martino e, successivamente, Magenta, per entrare lungo la Boffalora-Malpensa. Sul percorso, alcuni semafori e rallentamenti, questi ultimi che già c’erano in precedenza e che oggi, però, si sono intensificati. Ci siamo, comunque; siamo sulla superstrada, fino ad uscire a ‘Castano sud’, per raggiungere nuovamente il ponte chiuso. Eccoci arrivati, 40 - 45 minuti, forse qualcosa in più. Il nostro viaggio è ormai terminato, ma una domanda (in fondo, la stessa che si stanno facendo pure tanti cittadini) ci viene spontanea: visto il lungo anno tra lockdown, aperture e ancora chiusure, non si sarebbero potuti mettere in piedi i cantieri in quel periodo, invece di aspettare proprio il momento della ripresa totale? Ovvio, non siamo tecnici e non è minimamente nostra intenzione sindacare sul lavoro altrui, però almeno qualche perplessità in merito concedetecela.

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OLEGGIO, TRECATE E MAGENTA TRA ANDATA E RITORNO

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