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Politica, Castano Primo

Moschea: "Clamoroso pasticcio"

'Castano di Centrodestra' interviene sulla questione moschea. "Una serie infinita di errori e mistificazioni da parte dell'Amministrazione comunale".

L'ha definito un clamoroso pasticcio, una serie infinita di errori e mistificazioni, il gruppo di opposizione in consiglio comunale 'Castano di Centrodestra' (che comprende Fratelli d'Italia e Forza Italia e rappresentato sui banchi della massima assise cittadina da Roberto Colombo). E al centro dell'attenzione, neanche a dirlo, c'è la tanto dibattuta questione della moschea. "Sull'argomento, infatti, questa Amministrazione sta mettendo in luce il peggio di sé e ciò, a nostro giudizio, deriva dal comportamento ambiguo che la stessa sta tenendo - affermano - La fondata impressione che abbiamo è che il sindaco stia giocando su più tavolì: ai cittadini dice che non consentirà la costruzione di un centro culturale islamico; all'associazione Madni, evidentemente (considerati i dati di voto della componente straniera alle tornate elettorali), invece, spiega che li aiuterà a realizzarla. Insomma, una squadra di governo che non ha nemmeno il coraggio delle proprie idee e che inizialmente ha dato la colpa ad un errore del tecnico comunale (scaricandolo), specificando che la giunta non aveva mai visto il progetto (una dichiarazione assurda); quindi, durante la campagna elettorale nel 2019, ecco che è stata attribuita la responsabilità alla precedente Amministrazione ed a Regione Lombardia. E oggi, allora, sarà il Tar a sbagliare? Dovremo perdere anche davanti il Consiglio di Stato pur di non ammettere i gravi errori commessi da questa giunta? In realtà, il regalo elettorale (il permesso di costruire rilasciato pochi mesi dopo l'elezione del primo mandato Pignatiello) si è scontrato con le lamentele dei castanesi per quanto si voleva realizzare ed in modo illecito (lo ha dichiarato il Tar lo scorso anno) e l'Amministrazione ha fatto un dietrofront. Ad agosto dello scorso anno, appunto, dopo la sentenza che ha definito il primo giudizio, la seconda squadra di governo Pignatiello ha avviato un nuovo procedimento di revoca del permesso di costruire, anche questo dichiarato illegittimo". Senza dimenticare, aggiungono, "Come nel mezzo ci sia lo sperpero di soldi comunali che, in base ai nostri calcoli sommari, si aggirano ad oltre 30.000 euro per consulenze, assistenza e patrocini legali, rimborsi alla Madni (ogni volta l'Amministrazione è stata condannata anche a rifondere le spese), senza considerare il tempo perso dagli uffici per seguire tale vicenda (la cosa più importante). Pertanto ci troviamo di fronte ad una vicenda incresciosa che non pare trovare una conclusione a causa della mancanza di trasparenza di un sindaco e di una giunta che non ha nemmeno il coraggio di definirsi di sinistra e che si nasconde dietro l'ombra della lista civica".

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