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Storie, Malpensa

Tra passeggeri e lavoratori da cappellano

Don Giorgio è arrivato a Malpensa all'incirca un anno fa. E' il cappellano dell'aeroporto. I dodici mesi di emergenza Covid-19 e l'attività all'interno dello scalo.

Lo incontriamo davanti ad uno degli ingressi dell'area partenze del Terminal 1; gli occhi fissi a scrutare l'ambiente attorno: pochi passeggeri, pochi lavoratori e quel senso di grande vuoto. Don Giorgio è il cappellano di Malpensa; è arrivato in aeroporto all'incirca un anno fa, in piena pandemia, e, dodici mesi dopo, la prima parola che ci dice, nel ricordare questi lunghi e difficile momenti, è "silenzio". "Un luogo, infatti, che per definizione è rumoroso, oggi è, purtroppo, l'esatto contrario - afferma - Mancano, appunto, le persone; manca la gente che qui lavora; mancano tutti coloro che sono proprio la vita dello scalo. Basti pensare che fuori e dentro sono oltre 20 mila le persone che si muovono, mentre ora più dell'80% si trova in difficoltà a svolgere la sua professione". Il Covid-19 e l'emergenza, insomma, hanno colpito e stanno colpendo in maniera forte. "La realtà che ci circonda è qualcosa che, ovviamente, crea un senso di tristezza - continua - Non possiamo e non dobbiamo rimanere indefferenti, ma mai come adesso è fondamentale essere uniti, per uscire dal periodo buio e complicato e riprendere in mano il presente ed il futuro". Solidarietà, vicinanza e sostegno, alla fine, sono i punti sui quali concentra le attenzioni lo stesso sacerdote. "Che, poi - spiega - è il compito del cappellano all'interno dell'aeroporto, ossia dare un senso di presenza della vita della Chiesa anche qui. Certo, fondamentali sono le Parrocchie e la quotidianità che avviene appunto nelle singole realtà sul territorio, però, allo stesso tempo, essere in questo luogo significa affiancare e metterci al servizio del mondo del lavoro con l'ascolto, la liturgia, la preghiera e la condivisione. Oggi siamo in un periodo storico particolare, dove dovrà essere importante l'aiuto, perché ciascuno di noi ha bisogno, ma, in parallelo, ciascuno di noi può dare una mano al prossimo". (Foto Franco Gualdoni)

E' ARRIVATO UN ANNO FA. DON GIORGIO, CAPPELLANO DI MALPENSA

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