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Televisione

Leonardo, una serie che fa arte

Leonardo è dipinto come un sognatore con ambizioni rese realistiche dalla sua mente geniale e passa le sue giornate osservando il mondo che lo circonda.

Non è la prima volta che Frank Spotnitz si ispira al Rinascimento italiano, e dopo il successo de “I medici” si appoggia al collega Steve Thompson per narrare la storia di uno dei più grandi personaggi dell’epoca: l’artista Leonardo da Vinci.
La serie evento, andata in onda nelle ultime settimane su Rai uno, è quasi arrivata alla conclusione e ha riscosso molto successo tra il pubblico italiano, superando ampiamente il 20% di share ogni volta che è stata trasmessa.
La storia di Leonardo, interpretato dal noto attore irlandese Aidan Turner (Lo Hobbit), è sicuramente molto romanzata, ma cattura comunque lo spettatore incuriosito dalla vita e dalle opere dell’artista.
Ogni puntata viene infatti raccontata dal punto di vista del protagonista, che per scagionarsi dalle accuse di omicidio che gli sono state rivolte racconta il suo percorso artistico e i suoi viaggi tra le coorti dei più grandi sovrani a Stefano Giraldi, ufficiale del ducato di Milano interpretato da Freddie Highmore (The good doctor).
In questi lunghi flashback si mostra pian piano ogni aspetto di Leonardo, dal il suo apprendistato alla bottega del Verrocchio, al diventare un artista affermato in ogni angolo della penisola, fino ad arrivare al suo rapporto con Caterina da Cremona.
Caterina è infatti una delle figure principali della serie, in quanto instaura con Leonardo questo rapporto di amore platonico e necessità che la porterà ad essere la sua più grande amica e confidente, e la sublime interpretazione di Matilda De Angelis non fa altro che rendere la presunta musa ispiratrice di Leonardo uno dei personaggi più apprezzati dal pubblico.
Nonostante gli intrighi di corte, le storie d’amore e i drammi siano stati creati per incollare lo spettatore allo schermo sacrificando anche un po' di veridicità, l’elemento principale e indiscusso di ogni puntata è l’opera d’arte.
Lo scopo del telefilm è infatti quello di celebrare il genio di Leonardo attraverso le suo creazioni, dai dipinti alle opere di ingegneria, e questo rende la trama e i fatti storici quasi secondari.
Leonardo è dipinto come un sognatore con ambizioni rese realistiche dalla sua mente geniale e passa le sue giornate osservando il mondo che lo circonda, prendendo ispirazione da questi suggestivi paesaggi italiani reali o minuziosamente riprodotti.
Quello che la regia vuole infatti enfatizzare tramite l’espediente narrativo dell’omicidio di Caterina e l’utilizzo dei flashback è senza dubbio il processo di creazione di un’opera, con i flash in slow-motion che inquadrano il particolare da cui parte l’idea del progetto, e il focus sulla ricerca della perfezione durante la lunga e a volte incompleta realizzazione.
La sicurezza che l’arte lo renderà immortale lo porta a trattare ogni commissione come se fosse il suo più grande capolavoro, tanto da realizzare cose ritenute impossibili o inventare cose impensabili.
Non è quindi possibile non impressionarsi davanti a opere come Il Cenacolo, la Gioconda, il ritratto di Ginevra de' Benci e gli altri capolavori che ci vengono mostrati nel corso delle puntate, soprattutto se affiancati a personaggi di spessore storico come Ludovico il Moro, Macchiavelli o Cesare Borgia.
In attesa della seconda stagione già confermata, che secondo le prime voci sarà ambientata a Roma, il 13 aprile potremo assistere alla messa in onda delle ultime due puntate che chiuderanno la prima stagione di questo particolare crime thriller.

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