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Busto Garolfo, Casorezzo

Al presidio antidiscarica

Sabato scorso insieme ai sindaci dei Comuni interessati è intervenuta anche Eleonora Evi, europarlamentare dei Verdi. In attesa della sentenza del Tar.

Un incontro al presidio antidiscarica per dire no allo scempio del territorio nel Parco del Roccolo. Sabato scorso insieme ai sindaci dei Comuni interessati è intervenuta anche Eleonora Evi, europarlamentare dei Verdi. “A livello europeo la spinta è verso la rinaturalizzazione dei territori”, ha detto. Presenti, tra Casorezzo e Busto Garolfo Gilberto Rossi per i Verdi di Ossona e i primi cittadini e amministratori dei Comuni dell’Altomilanese, tra i quali il sindaco di Canegrate Roberto Colombo. La vicenda si trascina da tempo e l’attesa è naturalmente rivolta alla sentenza del Tar, ricorso partito più di un mese fa. “Purtroppo occorre del tempo – ha spiegato Eleonora Bonecchi del comitato anti discarica – Speravamo che, avendo presentato richiesta di sospensiva, il giudice desse delle risposte veloci. Presumiamo che questa lunga attesa sia dovuta al fatto che sono in corso le valutazioni di tutti i passaggi”. La proposta dei Verdi, già nel 2017, era quella di istituire un parco metropolitano come avviene in molte città europee. Questo perché i parchi locali non rappresentano una tutela sufficiente per il territorio. “Anche oggi siamo presenti perché per noi è importante tenere alta l’attenzione – ha affermato il sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi – in tanti anni abbiamo visto passare esponenti politici di diverso colore, ma nei fatti ben poco è cambiato. Adesso aspettiamo la sentenza”. Eleonora Evi ha ricordato come lo strumento della petizione al Parlamento Europeo si sia rivelato importante per sensibilizzare su un altro problema, quello del prolungamento a sud della superstrada per Malpensa. Un tema sentito da numerosi cittadini che vivono a ridosso delle aree che dovrebbero essere attraversate dalla superstrada. “La petizione è uno strumento importante nelle mani dei cittadini che, in questo modo, possono interpellare il parlamento Europeo”, ha spiegato. Una denuncia a livello europeo era già stata presentata sulla discarica. La risposta rilevò che c’erano parecchie cose che non andavano, ma rimandava agli enti preposti in Italia per la soluzione del caso. Era il 2016. Ora, stando al cronoprogramma della ditta si attende la sistemazione dei teli neri impermeabilizzanti. Da più parti si teme che se il cronoprogramma continua difficilmente si tornerà indietro. Ma la battaglia continua.

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