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Scuola, Magenta

Un'odissea per gli studenti

La revoca dell’ordinanza del Comune di Magenta di chiusura delle scuole ha dato la possibilità di ripartire regolarmente almeno con la didattica a distanza.

Per gli alunni magentini delle scuole sud l’odissea si è, finalmente, risolta con la riapertura del plesso in anticipo, la revoca dell’ordinanza comunale di chiusura delle scuole e la possibilità di ripartire regolarmente almeno con la didattica a distanza. L’Amministrazione comunale ha lavorato per una chiusura anticipata del cantiere e per la riconsegna di tutto il plesso per la mattinata del 9 marzo, in anticipo rispetto al termine inizialmente fissato per il 14 marzo, dopo che già erano stati riaperti il giorno precedente l’asilo nido ‘Il Girasole’ e la scuola dell’infanzia. Il 21 febbraio scorso, infatti, il Sindaco Chiara Calati aveva disposto l’immediata chiusura dell’intero complesso scolastico di via Papa Giovanni Paolo II (che comprende anche la scuola primaria ‘De Amicis’) a seguito di verifiche dei solai e dei controsoffitti presso gli edifici comunali, che avevano evidenziato delle criticità. Dopo un iniziale ricorso alla DAD, però, le attività didattiche si erano interrotte a causa di un accordo sindacale che sancisce che questo strumento può essere attivato solo per ragioni legate allo stato di emergenza da Covid-19, in contrasto invece con la chiusura delle scuole legata a un’ordinanza comunale. “Abbiamo portato questa questione all’attenzione del Prefetto e del Governo - ha spiegato il Vicesindaco e Assessore alle Politiche educative, Simone Gelli - Speriamo che Magenta in questo possa davvero fare scuola, mi auguro che questo accordo venga stracciato e cambiato. Nel momento in cui c’è la necessità di chiudere una scuola, per qualsiasi motivo, non credo sia giusto che i ragazzi e i genitori vengano privati dallo strumento della didattica a distanza, pur con tutti i suoi limiti rispetto alla didattica in presenza”. L’Amministrazione ha cercato di organizzare, in mancanza di quelli scolastici, dei servizi integrativi per le famiglie, come le attività per l’infanzia organizzate dall’Associazione Ciridì presso gli spazi di Villa Colombo, ma sostiene di non essere mai stata interpellata dalla dirigenza scolastica per il reperimento di spazi alternativi per il normale svolgimento delle attività scolastiche. Quel che è certo è che non c’è davvero pace per gli studenti e per questo anno scolastico.

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