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Editoriali, Motori

La strada interrotta

Quando vedi una moto a terra e la strada chiusa al traffico lo sai che è successo qualcosa di grave, lo sai ma speri sempre di sbagliarti...

Quando vedi una moto a terra e la strada chiusa al traffico lo sai che è successo qualcosa di grave, lo sai ma speri sempre di sbagliarti. Sono in auto e mentre svolto sulla deviazione penso immediatamente all’andare in moto, penso a chi me lo fa fare di finire per terra, farti male o peggio. Il fatto che il paese sia tra quelli che normalmente frequento mi fa fare subito la conta e le ipotesi più assurde sulle generalità dello sfortunato centauro. Certo potrebbe essere chiunque, lo so, ma la cosa non cambia e il brivido di conoscerlo mi sale lungo la schiena. Poi leggo le prime notizie che purtroppo confermano la prima triste ipotesi. Eppure la moto non era di quelle 'veloci', ma questo non cambia. Non si conoscono le cause, non è chiaro di chi sia la colpa, ma cambia poco la ragione o il torto non riavvolgono il nastro e gli ultimi metri di quelle ruote. Entra in gioco il destino, la casualità e quelle regole indecifrabili che non fanno parte del nostro potere. Intanto le notizie si rincorrono e sui social spuntano le foto degli amici che si uniscono nel dolore di un saluto, una faccia che riconosco, ho intravisto qualche volta seppur non conoscendola, quella della voglia di vivere e dedicarsi ancora alla sua famiglia, al lavoro e alla sua passione. E ancora lo spettro della paura che aleggia sopra di me che sembra sempre chiedere perché, e se ne vale la pena, spostarsi su quelle due ruote che non sanno stare in piedi da sole? Oggi sono in auto e ho il tempo di pensare, penso alla paura, quella che in fondo governa in vari modi e in vari livelli ogni nostra giornata, la stessa paura che in fondo ho quando guido una moto e si trasforma in prudenza e istinto, a volte funziona, a volte un po’ meno, finché qualcosa che molti chiamano caso, altri destino, non ci interrompe la strada. Tornerò in sella, non vedo perché non dovrei, lo farò con maggior attenzione e con un pensiero anche per chi, purtroppo, non c'è più, aspettando che il vento della corsa faccia asciugare le lacrime.

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