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Inchieste, Territorio, Turbigo

L'anno del Covid... "Inimmaginabile"

Dodici mesi fa quando il Covid entrava per prima volta nelle nostre vite. Dodici mesi dopo, i cittadini ripercorrono il 2020 e gli inizi del 2021. "Un anno difficile...".

Difficile, interminabile, qualcosa che mai e poi mai si sarebbe potuto immaginare; le parole sono differenti, ma la sostanza, alla fine, non cambia, perché, inevitabilmente, il 2020, con l'emergenza Covid e le varie chiusure e limitazioni, ha provato, e in maniera forte e decisa, tutti. "Costretti a rimanere in casa o poter uscire solo per determinate necessità, ecco questo è stato il disagio maggiore - dice un cittadino - Sia chiaro, il virus c'è ed ha colpito duramente, però penso che siano stati fatti degli errori nella gestione. Dodici mesi che ci hanno segnato e che ricorderemo a vita". "Le difficoltà principali sono state le restrizioni - ribadisce una signora - Fermi nelle proprie abitazioni, senza muoverci e con la paura di prendere il Coronavirus. Un anno dove si è potuto fare molto poco e dove si sono ridotti al minimo i rapporti con i familiari e gli amici; senza dimenticare come in tutto ciò se ne è risentito sia a livello fisico, sia mentale". "Raccontare il 2020 è complicato - continua un altro signore - Nessuno di noi, infatti, è abituato a starsene sempre in casa, pertanto trovarsi in questa situazione è stato un disagio, comunque, capendo il grave periodo, abbiamo seguito le regole". Proprio il dover restare tra le mura domestiche, in fondo, è il punto principale su cui focalizza l'attenzione la maggior parte delle persone incontrate. "Il primo giorno che esco a fare un giro dopo diverso tempo - spiega un pensionato - Qualcosa che ti prova pure mentalmente". "Io che sono abituato ad andare sempre in giro, trovarmi bloccato, è stato complicatissimo - afferma una persona - Dal punto di vista gestionale, poi, ritengo che quanto accaduto sia stato affrontato in maniera sbagliata". Le zone gialle, arancioni e rosse, ad esempio. "Non le capisco - controbatte un cittadino - In paesi come i nostri, non servono. Avrebbero dovuto confrontarsi meglio". Fino al poco rispetto da parte di alcuni delle misure di sicurezza. "Giro per lavoro e, purtroppo, mi rendo conto che sono diversi i cittadini che non le seguono e fanno fatica, anche a livello psicologico - gli fa eco un signore - Speriamo che in futuro vada meglio". E, poi, ovviamente chi ha un'attività commerciale e che, nell'anno passato, si è trovato a fare i conti con una serie di chiusure e limitazioni. "Come alimentari è stata la prima fase quella più difficoltosa - conclude un commerciante - Le strade vuote, poi: un'immagine brutta e triste".

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UN ANNO DOPO: "E' STATA LUNGA E DIFFICILE"

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