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Attualità

Roghi in Russia: ecco una testimonianza diretta

Nicole ci racconta la sua esperienza in una Mosca invasa dal fumo

Dopo giorni di paura scatenata degli incendi scoppiati in tutto il paese a causa dell’inatteso caldo, in Russia la situazione sembra essere migliorata: sono state estinte le fiamme che minacciavano il centro di ricerca nucleare di Sarov ed è stato ridotto il fronte dei roghi che minacciavano la capitale, anche se Mosca è ancora coperta da una nuvola di fumo e smog. Ci siamo fatti raccontare come ha sta vivendo la situazione in prima persona Nicole, 22 anni, che si trova nella capitale russa per una vacanza studio: “Sono partita con un’amica l’1 di agosto. All’inizio del nostro soggiorno è stata davvero dura: il caldo era insopportabile, c’erano quaranta gradi, e dovevamo tenere le finestre chiuse per il fumo, anche di notte. Ad ogni modo, abbiamo cercato di uscire lo stesso e goderci la città, ovviamente munite di mascherina per proteggere la bocca e respirare meglio”. Il particolare che colpisce di più è che, mentre la stampa europea si occupava diffusamente della crisi russa e venivano comunicati bollettini su un numero sempre in crescita di vittime del fumo, i moscoviti sembravano, secondo Nicole, non preoccuparsi troppo della situazione: “O meglio, credo che qui a Mosca nessuno fosse veramente al corrente della realtà della situazione. Noi abbiamo tentato di tenerci informate leggendo la stampa estera, giornali stranieri, confrontando le informazioni”. Niente panico, comunque: Nicole e la sua amica sono rimaste a Mosca, nonostante la preoccupazione: “Non ci siamo mai allarmate eccessivamente, anche se sinceramente siamo andate tantissime volte in ambasciata. Non ci hanno mai consigliato di tornarcene in Italia, piuttosto di prestare attenzione e, possibilmente, di girare nei dintorni nella capitale e allontanarci così dalla nuvola di fumo”. Una situazione delicata, che sembra ormai essersi risolta; l’allarme è rientrato, e Nicole si accinge, allora, a passare i suoi ultimi giorni da turista in Russia. La sua testimonianza è sicuramente significativa e permette di comprendere meglio quella che è stata, senza dubbio, una tragedia di grandi proporzioni.

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