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Commercio

Castellanza e la 'Spesa in Comune'

Castellanza e aderisce la progetto al servizio "Spesa in comune": un progetto per aiutare cittadini e commercianti nel delicato periodo della pandemia.

L'idea nasce con un intento preciso: aiutare cittadini e commercianti nel delicato periodo della pandemia a conservare, per quanto possibile, una normalità di abitudini e di attività. Castellanza non ci ha pensato su due volte ad aderire al servizio "Spesa in comune", la piattaforma di prossimità promossa dall'Associazione Nazionale dei comuni italiani. "E' un progetto - spiega il comune in una nota- nato per permettere ai piccoli commercianti locali di vincere la sfida della ripresa, fornendo loro strumenti innovativi, non l'ennesimo elenco di attività , bensì degli strumenti concreti". I commercianti potranno contare su una vetrina digitale nella quale potranno esporre i loro prodotti online e gestire gli ordini, "per gli utenti- prosegue il comune- la possibilità di ritirare la loro busta della spesa pagando in loco, e ancora al commerciante di impostare un orario di ritiro per non generare code fuori dal negozio". Il servizio "Spesa in comune" annovera parecchie voci dietro le quali vi sono altrettanti servizi a supporto di commercio e clienti.: ecommerce line, spesa in comune, servizio di prenotazione, ambienti sanificati, focus sul comune. "Abbiamo voluto questo strumento e ci faremo carico del costo del nuovo e commerce di prossimità per aiutare i piccoli negozi della città a vincere la sfida della ripresa - spiegano Mirella Cerini e Lisa Letruria, rispettivamente sindaco e delegata al commercio del comune - lo abbiamo fatto convinti che, pur consapevoli che le caratteristiche dei negozi fisici siano uniche e insostituibili, oggi più che mai i negozi hanno bisogno di una maggiore innovazione e spinta tecnologica, riteniamo che il negozio fisico del futuro dovrà essere multicanale e cioè che, accanto all'esperienza fisica sia necessario affiancare sistemi di vendita online". Lungi dall'essere limitato alla contingenza dell'emergenza pandemica, quindi, il nuovo sentiero sposato dal comune si fà investimento sul futuro per offrire una più ampia modalità sia di promozione dei prodotti del commercio sia della possibilità di fruirne. Una nuova frontiera su cui scommette anche la società Emilia lab che, con Francesco Biacchi, dichiara: "purtroppo le piccole attività commerciali non hanno la possibilità di lavorare e l'incertezza legata alla fine dell'emergenza rende ancora più difficile capire come e quando si tornerà alla normalità, pochissimi commercianti sono attrezzati per il commercio online e vengono perciò battuti dai giganti del web che, privi di concorrenza, aggravano la situazione". Ecco allora la necessità di sposare un nuovo sistema in grado di individuare più possibilità per fare intersecare le rette della domanda e dell'offerta.

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