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Commercio, Corbetta

"Il lavoro, prima che sia tardi..."

“Vogliamo lavorare” è questo il grido che si è alzato più volte durante la fiaccolata simbolica, messa in atto da decine di commercianti e imprenditori a Corbetta.

“Vogliamo lavorare” è questo il grido che si è alzato più volte durante la fiaccolata simbolica, messa in atto da decine di commercianti e imprenditori, per l’ennesimo appello alle istituzioni, quelle stesse, che da più di un anno li hanno abbandonati. Riaprire. Non chiedono sussidi o assistenza, ma semplicemente la possibilità di lavorare in piena sicurezza. Mentre a turno prendono il microfono, tengono in mano una candela, simbolo in contemporanea di quella luce che vorrebbero presto vedere riaccesa nelle vetrine dei propri negozi o nelle sale dei propri ristoranti, e, al tempo stesso, di una luce che non può durare in eterno. Senza la ripresa del lavoro e, di conseguenza dei consumi, quella candela si spegnerà e così tante famiglie, perché, come hanno voluto sottolineare, “Non si parla solo di aziende, ma di intere famiglie”, le quali per un anno si sono trovate senza reddito, con ristori del tutto risibili. “Proprio ieri è arrivata la bolletta dell’energia elettrica di dicembre, commenta Betty, un’organizzatrice, eppure non ne abbiamo usufruito nemmeno per un giorno. Le spese non si sono fermate e non sappiamo più come affrontarle”. La richiesta, a costo di investire in sicurezza per l’ennesima volta, è quella di riaprire, di poter riprendere a lavorare. Incertezze, dubbi e mancata chiarezza sono poi ulteriori macigni su un settore in completa balia degli eventi, che, giustamente, in assenza di dati pubblici e trasparenti, si interroga sulla possibilità dimostrata e dimostrabile, per cui siano realmente le loro attività il veicolo di diffusione della malattia. “Stiamo pagando un prezzo, che non è il nostro. Dobbiamo tornare a lavorare, per salvare centinaia di imprese da una bancarotta che si staglia ormai all’orizzonte”. Rabbia, poi, che cresce al pensiero che, mentre migliaia di persone sono prive della possibilità di vivere, a Roma si discuta di tutto fuorché di riaperture. Fuori dalla realtà”. A sostegno della manifestazione anche il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, che ha voluto sottolineare la sua vicinanza e il suo appoggio, ribadendo che “Non esiste altra possibilità che convivere con il virus, anche in ottica del lungo periodo che dovrà trascorrere fino alla completa immunità; non è pensabile restare anni senza lavorare”.

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"VOGLIAMO LAVORARE..."

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