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Storie, Cuggiono

Diamo una mano a Leonardo

“Per tornare ad una vita quasi normale Leonardo ha bisogno di una protesi robotica e purtroppo i costi sono troppo gravosi da sostenere". Al via una grande raccolta fondi.

Quella notte drammatica di un anno fa è impressa per sempre nella memoria: Leonardo, con un suo amico, era andato in piazza a Cuggiono per festeggiare il Capodanno, ma poi, tornando, si era chinato a raccogliere qualcosa da terra (sembrava una specie di rotolo di carta igienica avvolto in carta da giornale), con la curiosità dei suoi 14 anni... “Non te ne fai mai una ragione”, ci spiega la madre, Barbara Della Bona. Quel petardo (probabilmente costruito in casa) e non esploso, gli scoppiò all’improvviso in mano, causandogli “ferite al volto, alle gambe, schegge negli occhi, la perforazione di un timpano” e lesioni gravissime alla mano. I volontari dell’Azzurra Soccorso e l’automedica, intervenuti prontamente, constatarono subito che le sue condizioni erano critiche; trasportato d’urgenza in codice rosso all’Humanitas di Rozzano, non fu possibile salvargli la mano e dovettero procedere all’amputazione. “I problemi della vita sono altri...”, ma proviamo ad immaginare cosa può significare, per un ragazzo, ritrovarsi improvvisamente senza una mano? Il dolore e la sindrome dell’”arto fantasma” non lo lasciarono per tempo... Ma Leonardo si dimostrò forte, e diede la forza di reagire a tutta la sua famiglia, con la sorella Matilde che lo esortava a “non perdersi d’animo mai” (e si rafforzò molto il loro legame). “A volte son rimasta in silenzio, immaginando cosa provava... - racconta la mamma - ma lui, Leonardo, un ragazzo pieno di vita (appassionato di animali, terra e agricoltura), senza farsi problemi, la scorsa estate indossava la maglietta e usciva, sereno”. Anche i professori del Torno, la scuola che frequenta (nonostante la difficoltà di tutti questi mesi in DAD), si dimostrarono molto sensibili e vicini psicologicamente. “C’è bisogno di normalità”... “Per tornare ad una vita quasi normale Leonardo ha bisogno di una protesi robotica e purtroppo i costi sono troppo gravosi da sostenere per noi. Chiediamo di sostenerci per restituire il sorriso e la voglia di fare a Leonardo, chiediamo una MANO”: si legge nella raccolta fondi su GoFoundMe condivisa dal padre, Claudio Ravelli, su Facebook. “La protesi realizzata dall’azienda di Ottobock (noi ci siam rivolti alla sede di Cremona), con diverse possibilità di presa, ripristina numerose funzioni della mano fisiologica e potrebbe garantire a Leonardo una migliore indipendenza, la gioia di ritornare autonomo: quella che ho visto quando Leonardo ha provato l’emozione di come sarà possibile riavere la funzionalità di una mano con la robotica per la quale stiamo raccogliendo i fondi. Grazie di cuore a tutti coloro che ci stanno aiutando, secondo le proprie possibilità, davvero grazie”. La sfida è la raccolta di 50.000 euro, l’obiettivo importante: diamo una (nuova) mano a Leonardo.

Ecco il link per poter donare
https://www.gofundme.com/f/diamo-una-nuova-mano-a-leonardo?utm_campaign=...

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