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Frecce sui nostri giorni

L'America è KO

"Mi preoccupa molto che il 63% degli studenti USA ignori la Shoah. Ignorare la storia è il miglior modo per non potersi difendere dai suoi rigurgiti. America svegliati! (Europa non addormentarti!)"

Il filosofo Karl Popper, morto nel 1994, dopo la devastazione del nazismo e l’abominio della seconda guerra mondiale, pubblica, nel 1945, il libro La società aperta e i suoi nemici. Questo testo oggi andrebbe letto, riletto e meditato da tutti noi, privilegiati cittadini di Paesi liberi e democratici.
Popper, tra l’altro, ci apre gli occhi sul paradosso della democrazia: dato che in un regime democratico tutti hanno il pieno diritto di concorrere liberamente per il potere, è possibile che un gruppo antidemocratico si faccia democraticamente eleggere, salvo poi distruggere dall’interno le istituzioni democratiche.
Si tratta di un rischio solo teorico? Si tratta della riflessione aerea di un filosofo che deve riempire qualche pagina? I più trogloditi e imbecilli penseranno di sì, confermando così la loro natura di inetti. Basti pensare che, nel 1933, il signor Hitler, ex ufficiale dell’esercito imperiale tedesco, divenne democraticamente Cancelliere (Primo ministro) di Germania e nell’arco di pochi mesi distrusse completamente ogni forma di democrazia e libertà di parola ed azione dentro il più popoloso Stato d’Europa (Russia esclusa), avviando i processi che hanno poi condotto alla seconda guerra mondiale e allo sterminio degli Ebrei.
Mi preoccupa molto che il 63% degli studenti USA ignori la Shoah (Corriere della sera, 16 settembre 2020). Ignorare la storia è il miglior modo per non potersi difendere dai suoi rigurgiti.
Le scene che abbiamo visto poche ore fa: l’invasione del Parlamento USA da parte di una manica di facinorosi che erano stati invitati a manifestare a Washington dallo stesso Presidente uscente, Donald Trump, non sono né una pagliacciata, né una scenetta da dimenticare presto. Queste scene rappresentano il segno di una malattia della democrazia. Malattia che va presa sul serio e sanata prontamente. Parliamoci chiaro: il suffragio universale è un diritto grandissimo e come tale comporta una grandissima responsabilità, quella di essere consapevoli, informati, seri, attenti e prudenti e anche quella di accettare i risultati delle elezioni, sia quando ci piacciono, come quando non ci piacciono. Assaltare un Parlamento, luogo reale e simbolico dell’esercizio della democrazia per impedirgli di lavorare è un atto da colpo di Stato e dunque gli inconsapevoli beoti che hanno preso la democrazia per un gioco e si sono issati lungo le mura dell’edificio di Capitol Hill, vanno trattati da criminali, quali sono.
Una parola ancora sul Presidente uscente, che continua a dire che le elezioni sono state rubate: sia chiaro a tutti, anche ai numerosi leoni da tastiera che affollano i social in queste ore, che non c’è un solo straccio di prova a sostegno delle loro tesi (e le prove inventate ad hoc sono state smontate radicalmente nell’arco di pochi minuti).
Una società libera non è una società licenziosa. Libertà e responsabilità vanno di pari passo. Chiunque si deve assumere la responsabilità di ciò che dice e di ciò che fa e deve essere giudicato di conseguenza. Senza se e senza ma.
America svegliati! (Europa non addormentarti!)

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