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Salute, Post Scriptum

Il coraggio di rinunciare

Probabilmente non vi è famiglia che non abbia pianto o sia rimasta in ansia per un amico o parente colpito dal Coronavirus. Dopo il giorno dei 993 morti proviamo a ragionare se, almeno per quest'anno, possiamo riunciare a qualcosa.

Questo 2020 nessuno, sicuramente, se lo poteva aspettare così. Probabilmente non vi è famiglia che non abbia pianto o sia rimasta in ansia per un amico o parente colpito dal Coronavirus. E tra le tante domande, in un tempo di inutili processi, viene davvero automatico domandarsi se e cosa fare. Le leggerezze di questa estate le contiamo con il bollettino dei decessi quotidiani, vittime che diventano numeri, tanto vi siamo abituati. In Italia, solo in Italia, oltre 58.000 da febbraio scorso (993 morti nella giornata di giovedì 3 dicembre, mai così tanti dall’inizio della pandemia). E allora rallentiamo davvero, per una volta, evitiamo polemiche per l’impossibilità di pranzi con decine di commensali, proviamo ad andare a Messa in altri orari. Forse, farà bene a tutti.

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