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Sociale, Nosate, Robecchetto, Turbigo

Benedizioni di Natale... 'fai da te'

L'emergenza Covid-19 e le varie restrizioni, così anche le Parrocchie si sono dovute reinventare. Ecco, allora, cosa hanno pensato alla Comunità Pastorale Santa Maria in Binda.

Prima in chiesa, poi, direttamente, a casa, per quella che potrebbe benissimo essere ribattezzata 'benedizione fai da te'. Già, perché l'emergenza Covid-19 e le varie restrizioni non hanno risparmiato niente e nessuno e, allora, ecco che anche le Parrocchie, in vista, appunto, del classico e tradizionale appuntamento natalizio, si sono dovute reiventare. E, di certo, le idee non sono mancate, anzi, l'attenzione e l'impegno, ancora una volta , sono state grandi per cercare di rispondere ed essere vicini ai tanti fedeli e, più in generale, alla comunità intera. Ne sa qualcosa, insomma, la Comunità Pastorale Santa Maria in Binda (che comprende le realtà di Turbigo, Robecchetto con Induno e Malvaglio e Nosate), dove, subito, ci si è attivati per dare forma ad un'iniziativa importante e, al tempo, stesso particolare. "Cosa abbiamo pensato? - spiega don Pierluigi Albricci - Innanzitutto, si è deciso di dividere ogni Parrocchia in rioni o vie e durante le domeniche di Avvento, alle 15.30, chi desidera la benedizione potrà venire in chiesa; qui, quindi, ci sarà un momento di preghiera e, successivamente, un rappresentante per famiglia porterà nella propria abitazione un cartoncino raffigurante il Santo Natale, oltre ad un piccolo contenitore con l'acqua benedetta, che servirà proprio per benedire i suoi familiari (sarà lui stesso, alla fine, a farla). Questo per gli adulti, i ragazzi, invece, sempre la domenica, insieme ai genitori, saranno invitati a partecipare alla Santa Messa, dove la mamma o il papà potranno ritirare l’occorrente proprio per la benedizione in famiglia". Qualcosa di nuovo e differente, pertanto, rispetto al passato, ma che, comunque, riuscirà a dare, ugualmente, ai parrocchiani un momento significativo di vicinanza al Signore ed alla religione. "Ciò che stiamo attraversando è un periodo particolare che ci impedisce di vivere avvenimenti sia liturgici che sociali - conclude il don - Dobbiamo, però aprire il nostro cuore alla speranza e alla certezza che anche oggi Dio è qui con noi. Non possiamo più fare le solite cose che ci aiutavano a dare un senso alla nostra vita. Quest’anno l’Avvento e il Santo Natale avranno un significato diverso, però, nonostante questo, la nostra fede ha bisogno di essere alimentata, affinché ci aiuti ad affrontare la situazione guardando al futuro e vivendo l’oggi non nella paura, ma nella fiducia che, come spesso abbiamo sentito negli ultimi mesi, assieme usciremo e assieme avremo la possibilità di continuare una vita con lo sguardo rivolto all’arcobaleno della speranza".

UN PERIODO PARTICOLARE, MA SEMPRE VICINI AL SIGNORE

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