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Saturimetro... per l'ossigenazione

Covid-19 e saturimetro per controllare l'ossigenazione nel sangue. Ma cos'è e come funziona? Ce lo spiega il dottor Attilio Giovanninetti, della 'Farmacia Giovanninetti' di Castano.

Controllare l'ossigenazione nel sangue: mai come in questo delicato momento (il Covid-19 che si è insinuato in maniera forte e decisa nelle vite di molti di noi) può essere di grande aiuto durante la malattia ed il periodo di quarantena. E per farlo, allora, ecco il saturimetro. Già... ma che cos'è e, soprattutto, come funziona? "Partiamo, appunto, col dire quale funzione ha - spiega il dottor Attilio Giovanninetti, della 'Farmacia Giovanninetti' di Castano Primo - Ossia si tratta di uno strumento che ci indica proprio quanto ossigeno è presente nel nostro sangue. Pertanto, attraverso tale apparecchiatura si potrà verificare quale sia il livello di saturazione. Qualora, insomma, quest'ultimo sia basso significherà che i nostri polmoni, in quel preciso istante, stanno scambiando male". Più nello specifico, si parte dal 100% (che è il valore ottimale) e da lì si va a scendere. "Fino a che siamo attorno a 99, 98, anche un 97 sono accettabili - continua - Sotto, cominciamo a dover prendere nota del dato; attenzione, però, non bisogna andare nel panico, perché è come se, per una volta, avessimo 170 di pressione, ovviamente non chiamiamo il 118, bensì la rimisuriamo, per poi scoprire che si era trattato di un semplice picco (ogni giorno, infatti, capita) e con tranquillità ne parliamo con il medico di base. Lo stesso vale, dunque, per il saturimetro; appunto se dovessimo trovare un valore basso, non ci dobbiamo spaventare, soprattutto se stiamo bene. Può, infatti, succedere che, nell'istante della misurazione, stessimo ventilando poco (immaginate per esempio di essere adagiati sul divano, ecco i nostri movimenti sarebbero minimi e pertanto ci troveremmo a scambiare poco ossigeno, fino a che ci viene uno sbadiglio, ossia un meccanismo fisiologico che ci permette di ispirare tanta aria, fare pulizia all'interno degli alveoli, buttare fuori anidride carbonica e ributtare dentro nuova aria pulita). Nella medesima maniera, quindi, potrebbe essere che se stessimo respirando poco, tanto più con la mascherina indossata, in quel momento sul saturimetro ci troveremmo un'indicazione bassa. Un consiglio: effettuare il controllo dopo qualche minuto e, nel frattempo, muoversi un attimo; in questo modo, infatti, si andrebbe a ventilare e, molto probabilmente, si avrebbe un altro dato. Se al termine di 2 o 3 misurazioni, alla fine, dovessimo avere ancora un numero abbastanza basso, quantomeno bisognerebbe sentire il medico, almeno per ciò che riguarda una persona sana e asintomatica. Chi, invece, si trova già in terapia oppure è cardiopatica o con un'affezione a livello polmonare e sotto ossigeno, ovviamente lo stesso valore ci darebbe una preoccupazione maggiore. Comunque, anche in questo caso è importante per quelli che sono allettati e con i quali è possibile, far fare loro due passi, quindi procedere di nuovo con la misurazione e, probabilmente, troveremmo che il dato si è alzato". Attenzione sì, allora, però senza entrare nel panico. "E' fondamentale, poi - conclude - seguire alcune regole per l'utilizzo vero e proprio: innanzitutto, la mano deve essere calda, l'unghia rosa e non si deve portare lo smalto (in quanto, si tratta di un'analisi colorimetrica e, perciò, questo andrebbe a schermare i raggi che, con una particolare frequenza, svolgono la misurazione)".

SATURIMETRO: COS'E' E COME FUNZIONA?

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