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Territorio... "altolà!"

Saracinesche abbassate e piazze quasi o per la maggior parte vuote. E' come se il tempo si fosse fermato. Un giro per alcuni nostri Comuni durante la 'zona rossa'.

Saracinesche abbassate e piazze quasi o per la maggior parte vuote. E' come se il tempo si fosse fermato. E va bene, per certi aspetti non è uguale alla primavera scorsa (quando il lockdown, ad eccezione dei beni di prima necessità o legati alla salute, è stato totale), perché alcune attività, stavolta, hanno potuto proseguire con il loro lavoro oppure si sono dovute ancora reiventare per non chiudere definitivamente, ma certo è che la nostra Regione e di conseguenza anche il nostro territorio si sono trovati a dover fare i conti con l'ennesimo e duro colpo sia dal punto di vista dell'economia sia a livello psicologico. Lombardia e, più nello specifico, appunto, l'Altomilanese, insomma, è di nuovo "altolà"... Le immagini che arrivano dai Comuni tutti attorno raccontano, alla fine, di realtà che, ormai da mesi e mesi, hanno fatto e continuano a fare importanti sacrifici; la strada che abbiamo cominciato a percorrere a marzo (quando è scattata l'emergenza), infatti, dopo un periodo di pausa in estate (che ci aveva fatto credere che qualcosa si stesse muovendo per il buono), ecco che, purtroppo, è tornata e, soprattutto, lo ha fatto, portandosi con sé i tanti, tantissimi e identici punti interrogativi e dubbi sul presente e sul futuro proprio della cosiddetta prima ondata. Come se nulla, dunque, fosse cambiato; come se niente davvero fosse stato fatto, per evitare o almeno limitare il più possibile questo. Basta girare, dunque, per i paesi e le città del Castanese e del Magentino e, subito, gli scenari che balzano agli occhi sono quelli di una zona alla quale, certo, la forza ed il carattere non mancano e non sono mai mancati, ma che oggi per molti aspetti è sempre più ferita. C'è amarezza, delusione, rabbia e sconforto, perché chi avrebbe dovuto intervenire non lo ha fatto o è arrivato tardi e chi paga, poi (beh... neanche a dirlo) sono ogni volta gli stessi: i cittadini e le diverse attività commerciali e produttive. (Foto Franco Gualdoni)

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