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Post Scriptum, Sociale, Territorio

Nel paese dei mille campanili

I cittadini, con molta sincerità, faticano a capire e comprendere 'cosa' e 'quando' possono fare qualcosa. Governatori contro Governo, Sindaci con disposizioni diverse uno dall'altro.

Ne stiamo vedendo, leggendo e provando ad applicare letteralmente di tutti i colori. I cittadini, con molta sincerità, faticano a capire e comprendere 'cosa' e 'quando' possono fare qualcosa. Governatori contro Governo, Sindaci con disposizioni diverse uno dall'altro.
Questa seconda ondata di pandemia di Coronavirus è davvero più drammatica della prima. Sia perchè veniamo da mesi di mancati interventi (a tutti i livelli, dal singolo di cittadino al Comune, dalla Regione al Governo) sia perchè le difficoltà economiche si sono ampliate. Ma è come se l'esperienza di marzo e aprile non esista: ognuo dice la sua (medici, anche famosi, compresi) e nessuno capisce più nulla.
In un mese diversi Dcpm, ordinanze regionali, interpretazioni dei sindaci: così che banalmente da un paese all'altro le regole cambiano per le nostre quotidianità. Dal semplice andare dal parrucchiere (solo nel mio paese o anche altrove?), ma soprattutto nel far la spesa (solo nel mio paese, paese confinante, dove ho bisogno?).
Un caos, totale, spesso poi comunicato solo a mezzo internet (siti o social) così che la stragrande parte della popolazione (l'Italia, diciamolo, non è giovanissima) nemmeno sa quanto viene deciso.
L’Italia dei mille comuni è l’Italia dei campanili a dire l’inscindibile legame tra il municipalismo italico e la presenza capillare e millenaria della Chiesa su tutto il territorio della Penisola. Il modello municipale, che si tratti d’una vera e propria città o d’un piccolo borgo, definisce l’animo italiano come fortemente radicato in una comunità locale dall’identità propria ben definita fatta di usi e costumi, tradizioni, dialetto, devozioni particolari, cibi e vini, persino tratti caratteriali e fisici modellati dai secoli.
Risorse fantastiche, storiche e culturali, ma adesso, nell'emergenza, sarebbe molto meglio lavorare tutti insieme come non si stanca di ripetere il primo degli italiani: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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