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Salute, Politica

Se Fontana è in cattiva fede

Il Governatore si chiede come mai la Lombardia è ora 'zona rossa': ma ha presente la situazione negli Ospedali della sua Regione? La storia di Alzano e Nembro non ha insegnato nulla?

Qualcosa non torna... o meglio, a pensar male alle volte ci si azzecca. Dopo la 'sgridata' del Capitano Matteo Salvani per le misure restrittive adottate in Lombardia senza il suo 'via' libera, il Governatore Attilio Fontana ha deciso di mettere la maschera del 'difensore' del popolo lombardo. Per carità, la situazione a livello economico e imprenditoriale è delicatissima, e serve grande lungimiranza e attenzione per cercare di gestire i mesi che ci attendono.
Ma la grande domanda è... ora che il premier Giuseppe Conte ha proclamato la Lombardia 'zona rossa' da venerdì 6 novembre, per 15 giorni, perchè stupirsi?
Due giorni fa: in Lombardia "è necessario intervenire con un lockdown immediato ed efficace", lo ha chiesto il presidente dell'Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi nel pomeriggio di lunedì 2 novembre. "Di una cosa siamo certi", ha aggiunto: "La situazione, sia nelle strutture sanitarie ospedaliere che anche nella medicina del territorio, è diventata insostenibile".“
Qualche esempio? L'Ospedale di Busto Arsizio quasi saturo, a Varese sono rimasti meno di 50 posti letto, Legnano è divenuto quasi completamente Covid, per non parlare di altri ospedali di Milano.
Ricordiamo che la competenza sanitaria è autonomia della Regione, per cui le domande dei cittadini (e alcune che lo stesso leader della Lega Matteo Salvini chiede al Governo), in realtà sono indirizzate proprio a lui: perchè non si è fatto nulla in questi mesi? Perchè non si è incrementato il personale sanitario? Perchè i presidi di base non sono stati organizzati meglio? Dove sono i vaccini antifluenzali?
Nella zona di Alzano e Nembro (bergamasca) ricordano ancora con terrore e rabbia il rimpallo di polemiche su chi dovesse decidere la 'zona rossa' tentando di salvare migliaia di vite, e invece si fece tutto in ritardo. Un rimpallo di responsabilità e gestione davvero deplorevole.
E ora che si interviene, su dati reali e sotto gli occhi di tutti (basta contare positività e, ormai, anche decessi) nei nostri comuni, come può dirsi stupito?

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