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Commercio, Inchieste, Territorio, Castano Primo

"Sempre noi ad essere colpiti"

Nuovo Dpcm per l'emergenza Covid-19, baristi e ristoratori: "Ci siamo attivati con tutte le misure necessarie, spendendo anche molti soldi, e, ancora una volta, ci penalizzano".

"Difficile", è la parola che tutti quanti ripetono, praticamente in coro. Baristi e ristoratori, in primis, ma più in generale i commercianti, perché le nuove disposizioni e restrizioni dell'ultimo Dpcm del Governo per quanto concerne l'emergenza Covid-19, inevitabilmente, li ha colpiti e li sta colpendo, purtroppo, in maniera forte e decisa. "In questo modo ci viene tolta la possibilità di lavorare - spiegano dalla 'Gelateria Mazzini' - Per quanto ci riguarda, certo, l'inverno non è la nostra massima stagione, ma penso a quelli che vivono dell'attività serale. Dispiace constatare come ci hanno imposto una serie di adeguamenti per la sicurezza, facendoci investire soldi e, alla fine, ci dicono che dobbiamo chiudere". "Vuol dire tagliarci completamente le gambe - continuano da 'La Taverna Pub' - Il nostro locale è impostato proprio negli orari serali, però niente, per la seconda volta in un anno, ci tolgono lo stipendio. Abbiamo mantenuto il rispetto di tutte le regole, ma non è servito a nulla. Siamo ancora chiusi, punto e stop". "Dpcm che si sono susseguiti nel tempo e dove sembra che siamo sempre noi (bar e ristoranti) i cosiddetti untori - ribadiscono dalla pasticceria-caffetteria 'Pariani' - Non capiamo, sinceramente, tutto questo accanimento nei nostri confronti". Un'opinione, insomma, comune tra tutti, come sottolineano anche da 'Il Golosone': "Abbiamo messo il negozio in sicurezza e non riusciamo a comprendere il perché, alla fine, bisogna sempre fermarci. Con le continue restrizioni, non si riesce più a stare in piede. Ci sono dipendenti e famiglie da mantenere, è davvero difficile spiegare loro come mai bisogna abbassare la saracinesca". "Una situazione critica - affermano dal 'Bar Impero' - I numeri, ok, sono alti, le persone giustamente non possono uscire, però noi in questo modo non possiamo pagare le varie spese. Capiamo la prima ondata, qualcosa di nuovo e che ci ha presi impreparati, adesso, però, ci chiediamo come mai siamo sempre noi al centro delle attenzioni. Nei mesi appena passati, infatti, non si potevano trovare soluzioni più mirate, invece di far chiudere sempre le solite attività?". "Per quanto ci riguarda - spiegano dal 'Bar Mazzini' - anche la mattina la clientela è calata molto e, ora, dopo le 18, quando facevamo gli aperitivi, ecc... ecco è andato tutto perso. Non riusciamo a comprendere il motivo per cui, dopo esserci attrezzati seguendo le disposizioni in materia di sicurezza, continuiamo ad essere puniti". "Proprio per fare sentire la nostra voce - concludono dal ristorante-pizzeria 'La Cometa' - nelle scorse ore abbiamo deciso di organizzare una manifestazione pacifica, nel rispetto delle differenti regole e disposizioni. Per 15 minuti ci siamo posizionati davanti alle nostre attività, ribadendo quei messaggi chiari e precisi che "noi non ci stiamo", "noi non ci arrediamo", "sicuri insieme". La situazione, ormai, è diventata poco piacevole per tutti. E' un momento difficile, perché ci abbiamo creduto, ci siamo aggiornati, abbiamo seguito ogni singolo protocollo, abbiamo scelto di continuare a combattere, però, adesso, ci è caduto il mondo addosso. Ci aspettavamo, sinceramente, che ci si muovesse in modo diverso, isolando e punendo chi non rispettava le regole e facendo andare avanti gli altri; purtroppo, così non è stato e tutti quanti ci siamo trovati di nuovo a doverci fermare". (Foto Franco Gualdoni)

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"SEGUITE TUTTE LE DISPOSIZIONI E, ALLA FINE, CI FANNO CHIUDERE"

"DAVANTI ALLE NOSTRE ATTIVITA', PER FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE"

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