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Sport, Dairago

Il calcio al CSI?

Oratorio San Tarcisio Martire di Dairago: perché non rendere la squadra di calcio un'affiliata del Centro Sportivo Italiano. Occasione di rilancio della proposta formativa.

Punti in discussione all'ordine del giorno ce n'erano diversi. Ma dalla riunione del consiglio dell'oratorio San Tarcisio Martire di Dairago, indetta per mettere mano alla ripresa delle attività dopo la stagione estiva e tenendo conto del permanere dell'emergenza Covid-19, è spuntata soprattutto un'idea: perché non rendere la squadra di calcio un'affiliata del Centro Sportivo Italiano dandole, oltre al già presente aspetto formativo, anche una possibilità di misurarsi in ambiti anche diversi da quello dell'oratorio dairaghese? La squadra di calcio, si legge nel verbale, "Vuole essere un'occasione di rilancio della proposta formativa dei ragazzi". Per conseguire il risultato prefissato, si sottolinea nel documento, si renderanno necessari vari passaggi. Tutto, però, tenendo conto dell'esigenza di fondo, cioè di garantire ai ragazzi che praticano il calcio innanzitutto un'occasione di convivialità e divertimento assecondando a fondo la loro passione. "L'obiettivo iniziale - si legge sempre nel documento - è semplicemente quello di formare una o più squadrette, proporre un allenamento settimanale e, in primavera, interfacciarsi con altri oratori e realizzare un torneo con essi". Insomma, un varcare i confini dell'oratorio San Tarcisio per vivere in maniera allargata e non meno emozionante il momento calcistico. "La pratica sportiva - sottolinea a rafforzamento dell'idea il verbale del consiglio dell'oratorio - può assumere una rilevante valenza pedagogica se intesa correttamente e non ridotta a fatto agonistico o a semplice riempitivo del tempo libero. Significativi elementi educativi dello sport possono essere individuati nel campo dello sviluppo psicofisico e delle relazioni interpersonali, nei comportamenti che chiedono sacrificio di sé, autocontrollo, perseveranza nel raggiungere un obiettivo, nella gratuità e nel disinteresse di chi coglie nello sport un'occasione per migliorare sé e gli altri". Un fatto, si chiarisce nel verbale, deve essere chiaro fin dall'inizio: che ogni iniziativa calcistica non dovrà derogare in alcun modo da questo spirito fraterno e di condivisione. Tanto che, si precisa, se il consiglio stesso dovesse riscontrare comportamenti difformi da questa idea di vivere il calcio, e "Se adulti, ragazzi e famiglie adottassero comportamenti non adatti al luogo e ai valori che l'oratorio e la Chiesa custodisce, rappresenta e richiama, verranno allontanati e se i comportamenti non idonei venissero protratti nel tempo si stabilirà l'immediata chiusura del progetto". L'idea di partenza è, quindi, buona, ma dovrà essere gestita con il giusto spirito per non fare naufragare tutto.

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