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Storie, Cuggiono

Lina e l'amore donato in 104 anni

Le mani di Lina Bucchioni dicevano molto della sua persona: mani delicate ma determinate, mani instancabili, spesso impegnate in un gesto che si faceva dono. Si è spenta a 104 anni...

Le mani, quasi più del viso, raccontano chi siamo. Le mani di Lina Bucchioni dicevano molto della sua persona: mani delicate ma determinate, mani instancabili, spesso impegnate in un gesto che si faceva dono. “Mani che impastano e sfornano. Mani che pregano... Mani che hanno tenuto in braccio e coccolato figli, nipoti e pronipoti”. Quelle mani sono state in movimento per 104 lunghi anni... poi si sono arrese, sicure che tutto quanto c'era da tramandare, di quello stile che la caratterizzava, era stato consegnato. “Fragilità, forza e bellezza insieme”. Era nata il 3 febbraio del 1916, a Pontremoli, nella regione storica della Lunigiana, “porta d'ingresso della Toscana”; poi, dopo il matrimonio, si era trasferita a Cuggiono. Era conosciuta in paese per il suo lavoro in un negozio di merceria del centro, ma soprattutto per il suo carattere, d'esempio per tutti, che rimarrà nel ricordo di coloro che hanno avuto la gioia di conoscerla: positivo, tollerante, curioso, generoso e comprensivo. Il 3 febbraio scorso, prima ancora che la pandemia si scatenasse, Lina Biagina Bucchioni era riuscita a festeggiare con la sua famiglia (i figli Piero, Alberto, Angela e Mario, nipoti e pronipoti) il traguardo invidiabile dei 104 anni. Poi, dopo i dolori della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, aveva dovuto affrontare, alla sua età, anche l'incertezza e la preoccupazione per il silenzioso dilagare del virus nel mondo, in Italia e nel nostro territorio. Domenica 26 luglio le sue mani si sono fermate. I funerali si svolgeranno oggi, mercoledì 29 luglio, alle ore 10, nella Basilica di S. Giorgio Martire (preceduti dalla recita del Santo Rosario alle ore 9.30). Per volontà della famiglia, si chiede di non inviare fiori, ma di destinare eventuali offerte a favore dell'Oratorio di Cuggiono, un segno che dice del desiderio di sostenere le “mani che si fanno cura” verso le giovani generazioni, e che rappresenta il segreto del suo 'lascito': impegno, dedizione, amore.

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