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Politica, Legnano

L'eredità di Legnano

Verso le prossime elezioni amministrative nella città del Carroccio. I nomi in 'corsa' e l'importante lavoro che attenderà il futuro sindaco e la giunta.

Chiunque sarà di loro, erediterà certamente una situazione non semplice. Cioè una Legnano che, per la seconda volta negli ultimi anni, è stata al centro della ribalta nazionale per vicende giudiziarie che, in termini di immagine, non le hanno certo dato beneficio. L'ultima è quella che ha travolto la giunta dell'ex sindaco Giambattista Fratus e del suo vice, e a sua volta ex primo cittadino, Maurizio Cozzi. Il vasto numero di candidature che caratterizzeranno la prossima tornata elettorale prevista per settembre dà conto, da un lato, di una diffusa volontà di partecipazione a un'operazione di rinnovamento tutt'altro che semplice e certamente non legata al breve periodo, dall'altro della diversità di opzioni in campo per disegnare il futuro di una città faro dell'Altomilanese. Vocazione che, quanto prima, si vuole riprendere e tenere stretta superando appunto i momenti di forte criticità degli ultimi tempi. I nomi di chi intenda assumersi il ruolo di impostare il nuovo corso dalla poltrona principale di Palazzo Malinverni sono per ora questi: Lorenzo Radice che correrà per il Centrosinistra, Franco Brumana del Movimento per i cittadini, Franco Colombo con una lista civica di Centrodestra, Alessandro Rogora per i Verdi, Simone Rigamonti per il Movimento Cinquestelle, Lucia Bertolini per la Sinistra e Carolina Toia per Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Candidature che provengono dal mondo delle professioni e del sociale. Anche così, il numero della candidature ha già superato quello dell'ultima tornata elettorale del 2017 dove a presentarsi furono in sei. E', quindi, decisamente cominciato il conto alla rovescia verso un rinnovo di rappresentanze istituzionali che dovranno dare alla città del Carroccio nuovo impulso e aiutarla sia a fare i conti con la propria storia sia a fare emergere, di essa, punti di forza e ricchezze di cui non è mai stata priva. Fin dai tempi in cui le sirene scandivano l'ingresso degli operai in eccellenze che tali rimangono scolpite, dalla Cantoni alla Bernocchi.

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