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Salute, Storie, Castano Primo

Lockdown... non per l'Azzurra Ticinia

Fermarsi non si poteva (perché determinate terapie dovevano proseguire) e, alla fine, allora, non si è fermata. La Croce Azzurra Ticinia in prima linea durante il Covid.

Fermarsi non si poteva (perché determinate cure e terapie dovevano, assolutamente, proseguire) e, alla fine, allora, non si è fermata. Niente 'stop', insomma, nemmeno durante il lockdown per la Croce Azzurra Ticinia di Castano Primo, da sempre un punto di riferimento per la città e per il territorio e che, appunto, anche in questi lunghi e complessi mesi di emergenza ha lavorato con il solito impegno, la passione e la dedizione che la contraddistingue. "Un periodo certamente impegnativo, in quanto, purtroppo, per la paura di ciò che stava accadendo, alcuni nostri volontari hanno deciso di fermarsi - raccontano - Siamo rimasti solo in 3 o 4 che ci siamo dovuti alternare per svolgere l'attività. Ricordiamo, infatti, che alcuni servizi non possono bloccarsi, dal momento che sono fondamentali per la salute di quelle persone che ne usufruiscono. Ci riferiamo, ad esempio, a chi è in dialisi oppure fa le chemioterapie, oltre al fatto che, per far fronte al delicato momento, ci siamo attivati pure per andare a ritirare medicinali salvavita da consegnare, poi, ai cittadini che, per la chiusura, non potevano spostarsi da casa". Una presenza, come sempre, costante, insomma, pur in un periodo diverso dal solito. "Diciamo che grosse difficoltà non ce ne sono state - proseguono - Fin da subito, infatti, siamo stati forniti di tutto il materiale necessario (mascherine, guanti e igienizzante), permettendoci, dunque, di agire in piena sicurezza. Non solo, abbiamo, inoltre, a disposizione ozonizzatori che ci permettono di sanificare i vari ambienti nei quali operiamo, assieme ai mezzi". Mentre per i servizi veri e propri. "Sono cambiate alcune modalità - concludono - Prima, ad esempio, il paziente, durante il trasporto, si sedeva davanti, adesso, invece, per le ormai note ragioni di tutela sta dietro; qualora ci sia l'accompagnatore, ovvio, ci deve essere anche lui. Quindi, una volta arrivati in ospedale, se ci sono entrambi (paziente e accompagnatore, appunto), l'ingresso è a carico loro; di contro, se la persona è sola ed ha difficoltà per accedere, stiamo con lei fino a dove è consentito".

CROCE AZZURRA TICINIA: SEMPRE A FIANCO DEI CITTADINI

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