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Scuola

Intelligenza artificiale e COVID-19

Percorsi di studi personalizzati, apprendimento in base alle inclinazioni di ogni studente, didattica su misura: gli algoritmi al servizio dei docenti per l’innovazione.

Si parla molto di intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML) come fonti principali d'innovazione e crescita economica negli anni a venire. Ad oggi, però, queste tecnologie sono state principalmente utilizzate per processare in maniera più efficace una crescente mole di dati ai fini di migliorare la capacità umana nel riconoscere le regolarità e fare previsioni.
Questa finalità, molto verosimilmente, porterà ad una maggiore automazione tecnologica, sostituendo di fatto alcune funzioni precedentemente svolte dagli esseri umani con delle macchine (si pensi, ad esempio, alle campagne di marketing robotizzate). Ma un utilizzo simile cattura solo in parte, e in maniera abbastanza riduttiva, le potenzialità che le nuove tecnologie sono in grado sprigionare. Come indirizzare la tecnologia a favore, per esempio, dell'istruzione in questo particolare momento? “La pandemia può venirci incontro modificando un po' i nostri incentivi e forzandoci a cambiare le abitudini. Pensiamo, per esempio, a due settori chiave come la salute e l'istruzione. In questi due campi, l'utilizzo della tecnologia può produrre straordinari incrementi di produttività del lavoro che, in assenza della crisi, forse avremmo trascurato” evidenzia Filippo Pavesi, docente di Economia Politica alla LIUC. Nel settore medico per esempio, le applicazioni AI e ML possono permettere ai medici, ma anche agli infermieri specializzati e ai tecnici, di fornire una vasta gamma di servizi diagnostici e di cura a distanza. “Allo stesso modo, nel campo dell'istruzione – dichiara Pavesi - possiamo immaginare di utilizzare l’intelligenza artificiale per personalizzare i percorsi di studio e apprendimento degli studenti sulla base delle inclinazioni e predisposizioni che ci suggeriscono gli algoritmi analizzando la storia di ogni individuo. I docenti stessi, sfruttando le nuove potenzialità, potranno quindi predisporre programmi personalizzati per gruppi più ristretti di studenti integrando una parte delle ore d’aula con didattica a distanza su misura”. A titolo di esempio, immaginiamo che ci siano all'interno della stessa classe alcuni studenti che hanno una maggiore preparazione analitica ed altri, invece, con una più marcata intelligenza emotiva. A seconda del profilo, i due gruppi potrebbero avere una parte d'insegnamento differenziata per sviluppare maggiormente le dimensioni sulle quali sono più carenti. Ovviamente, queste distinzioni possono arrivare ad essere sempre più specifiche, in base a come si evolveranno gli algoritmi (e i dati ai quali vengono applicati) in termini di capacità di filtrare in modo più granulare le differenze tra individui. La produzione a distanza può aiutarci ad affrontare in maniera innovativa il distanziamento sociale imposto dalla pandemia. Spiega Pavesi: “L’applicazione della realtà aumentata può spingerci a sviluppare nuove interfacce interattive permettendo agli esseri umani di controllare e monitorare la produzione con precisione anche a distanza”. Certo occorre un cambiamento organizzativo radicale nei settori interessati, possibilmente scontrandosi con lo status quo: è il prezzo che accompagna ogni grande trasformazione.

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