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Attualità, Politica

L'emergenza dell'amore?

Dai 'congiunti' che ha acceso il dibattito per giorni alla richiesta del Premier Conte alle banche di "Un atto d'amore". Più che l'emergenza sanitaria ed economica, sembra quella dell'amore.

Non si dica più che i 'nostri' governanti non hanno un cuore! Vabbé, permetteteci almeno una battuta, o meglio, volendo riprendere quella vecchia frase: "Ridiamo per non piangere", anche se, sinceramente, da sorridere c'è ben poco. Perché mentre l'Italia intera, ormai da oltre due mesi, è impegnata nella complessa e lunga battaglia contro il Coronavirus e, adesso, anche con la 'Fase 2' (la ripartenza dopo il periodo di lockdown, per intenderci), beh... ecco Giuseppe Conte, non uno qualunque, bensì il Presidente del Consiglio, da una parte disquisire per giorni e giorni sul termine 'congiunti', dall'altra, invece, chiedere alle banche "Un atto d'amore per il Paese, per i cittadini, per le imprese". Più che di fronte ad un'emergenza sanitaria ed economica, insomma, qui sembra di essere impegnati in quella dell'amore. E va bene che, in fondo, proprio quest'ultimo, molto spesso, è il motore di tutte le cose e, secondo alcuni, fa girare il mondo, ma oggi, in tutta onestà, il nostro Paese avrebbe bisogno di soffermarsi su elementi ben diversi (lavoro, scuole, fasce deboli e fragili, salute, ecc...; sono solo alcuni dei punti cardine sui quali concentrare le attenzioni) e di differenti risposte o comunicazioni. Perché chiaro è che, certo qualcosa sarà anche stato messo in campo o si sta definendo, però, così la tanto ripetuta parola 'ripresa', per la maggior parte degli italiani, resterebbe, purtroppo, solo e soltanto un'utopia e nulla più.

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