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Salute, Territorio

Meno test = meno casi

L'ATS (Regione Lombardia) stoppa i Comuni sulla possibilità di fare test sierologici alla popolazione. Il timore di scoprire 'troppi' casi e mettere a rischio la 'Fase 2'?

C'è qualcosa che non torna, e che comincia a preoccupare seriamente i Sindaci dei comuni lombardi, di qualunque estrazione politica (destra, sinistra, civiche). Sì, perchè, ancora, a oltre due mesi dall'inizio della pandemia, non vi sono misure di monitoraggio adeguate ai casi 'potenzialmente Covid-19' tra la popolazione.
Il tampone, infatti, come spesso detto viene effettuato solo in caso di ricovero (per questo vi è il dubbio che l'incremento enorme dei decessi, 147,2% solo in Lombardia, possa celare molti altri decessi per Coronavirus, al momeno non censiti). Ma parenti, sintomatici con sintomi lievi, asintomatici? Un dubbio a cui molti sindaci si vorrebbero adoperare cercando di attivare, magari con fondi comunali, la possibilità di test sierologici (approvati dall'Istituto Superiore di Sanità) in forma autonoma. Una tutela per i propri cittadini, ma anche una garanzia di ripresa del paese più rapida.
Ma a fronte delle tante richieste, arriva l'alt da Regione Lombardia tramite l'ATS: "Solo i laboratori individuati dall'Unità di Crisi regionale sono autorizzati ad effettuare le analisi sierologiche con test validi". Ma perchè? Soprattutto ora che ci sono altri test riconosciuti e ufficiali?
La domanda, a 'taccuini chiusi', di alcuni primi cittadini è semplice: "se emergessero tutti i veri casi si mette a rischio il processo di ripartenza della Fase 2".
In effetti, i dati, per esempio delle indagini 'private' di 'Inter SOS' di Magenta testimoniano almeno il 10% di casi in più 'sommersi', come asintomatici. Ma quanti saranno realmente? Una ripartenza così dove potrà portarci?
Alcuni Comuni, come Buscate, hanno iniziato a pubblicare sui social stralci della comunicazione ufficiale, perchè la pressione dei cittadini è forte. Se non si fanno i test, cos'altro si può fare per tutelare la salute dei cittadini?
Domande, serissime, a cui nessuno ha ancora risposto: anche perchè dall'annuncio di Giuseppe Conte e relativo decreto per la 'Fase 2', dalla Regione sono arrivate informazioni contraddittorie e non ufficiali per l'inizio della ripresa.

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