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Salute

Crescono ancora i contagi

I dati in continua crescita evidenziano la necessità di misure ancora più restrittive per la Regione Lombardia, per contenere la diffusione del contagio.

Un’altra giornata impegnativa per il nostro Paese, e, in particolare, per la Lombardia ed il nostro sistema sanitario. Ma, la conferenza stampa di aggiornamento di martedì 10 marzo da Palazzo Lombardia (per la prima volta fisicamente riuniti insieme il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il vicepresidente Fabrizio Sala, l'assessore al Welfare Giulio Gallera, alla Protezione Civile Pietro Foroni, e al Bilancio Davide Caparini, dopo il periodo di autoisolamento per essere entrati in contatto con il collega assessore Mattinzoli, risultato positivo al Coronavirus) desidera iniziare con “le buone notizie: dai dati che abbiamo esaminato - spiega il Presidente della Regione Attilio Fontana - legati alla ex ‘zona rossa’ di Codogno e Lodi, emerge una zona, l’unica zona rispetto al resto della Regione, in cui l’infezione sta invertendo il trend, riducendosi”. Un dato fondamentale, che ha portato in giornata all’incontro con i sindaci delle città capoluogo, che hanno espresso le loro valutazioni, sulla realtà del territorio, chiedendo alla regione di farsi interprete con il governo nazionale per chiedere misure ancora più stringenti. I numeri delle persone contagiate e ricoverate, infatti, si riducono notevolmente con misure rigorose: “L’unico modo per ridurre l’infezione è ridurre il contatto tra le persone”.
“La sensazione - commenta il presidente della regione Fontana - è che non sia ancora ben chiara, o non percepita in maniera uniforme, la situazione che stiamo vivendo in Lombardia. Noi abbiamo insistito perché il governo valutasse questo e anche altri tre aspetti fondamentali: la lettera dei sindaci; la richiesta presentata da tutti e tre i sindacati principali; la valutazione di una serie di categorie imprenditoriali che si sono dichiarate favorevoli a misure più stringenti o alla sospensione temporanea della loro attività”. Il presidente ha quindi informato che "i rappresentanti del
Governo si sono riservati di vagliare la proposta durante un Consiglio dei Ministri che dovrebbe tenersi domani mattina. Vedremo quali decisioni intendono prendere, altrimenti faremo le
nostre valutazioni".

“Il sistema sanitario inizia ad essere vicino a un momento di difficoltà: è necessario invertire la tendenza”. È l’assessore al Welfare Gallera a illustrare la situazione sanitaria odierna: “Anche oggi, i numeri, raccolti nel primo pomeriggio, evidenziano una costante crescita: totale contagiati in Lombardia 5.791 (+322), di cui 3.319 ricoverati (+517), più altri 466 in terapia intensiva (+26). Cresce anche il numero di persone dimesse: 896. I decessi in Lombardia sono 468 (+135).
In Italia 10.149 contagiati, di cui positivi 8.514, 463 deceduti, 1004 guariti.
I dati non contengono però gli aggiornamenti di alcuni laboratori della Lombardia”.

I casi per provincia con l'aggiornamento rispetto agli ultimi 5 giorni:
BG 1.472/1.245/997/761/623/537
BS 790/739/501/413/182/155
CO 46/40/27/23/11/11
CR 957/916/665/562/452/406
LC 89/66/53/35/11/8
LO 963/928/853/811/739/658
MB 65/64/59/61/20/19
MI 592/506/406/361 (di cui 246 a Milano città)
MN 119/102/56/46/32/26
PV 324/296/243/221/180/151
SO 7/7/6/6/4/4
VA 50/44/32/27/23/17

“Stiamo operando al massimo della nostra capacità di ricezione. Sono stati acquistati un milione e 800mila tamponi per rifornire gli ospedali.
Oggi abbiamo 644 posti nelle nostre terapie intensive disponibili per pazienti affetti da Coronavirus. Ai 723 che erano a disposizione all'inizio ne abbiamo aggiunti 223, arrivando a 946. E nei prossimi giorni ne apriremo altri 150/200. Da quando è iniziata l'emergenza - ha spiegato - le terapie intensive hanno gestito 778 pazienti e dimessi 103, i deceduti sono stati 80. Il 25% dei pazienti non è più in terapia intensiva, e oggi stiamo cercando di far ruotare il più possibile i pazienti, individuando altre strutture che possano ospitare i pazienti meno gravi. Pensiamo a strutture alberghiere o a spazi più ampi come potrebbero essere quelli della Fiera... È anche al vaglio la possibilità di utilizzare per le cure intermedie le strutture socio-sanitarie così da alleggerire i presidi ospedalieri e aprire spazi sulle terapie intensive e trovare strutture come quelle di Cuasso al Monte o Sondalo. Va avanti anche la ricognizione su strutture tipo quella di Bollate per la subintensiva, ampliando così al massimo la nostra capacità di ricezione. Sono già stati trasferiti, inoltre, 30 pazienti in altre regioni, di cui solo uno Covid-19 positivo”.

"Oggi - ha spiegato l'assessore Gallera - usciremo con un bando per medici specializzandi e infermieri che verranno assunti con contratti co.co.co. Abbiamo 200 medici specializzandi che possono intervenire subito. Tutti i medici specializzandi del quarto e quinto anno, già nelle graduatorie degli ospedali, potranno essere assunti direttamente dalle strutture con contratti a tempo determinato. Entro domani poi si laureeranno altri 250 infermieri che potranno entrare subito in servizio”.
"Abbiamo preso sul serio, inoltre - conclude l’assessore - la disponibilità della Protezione civile ad organizzare una grande area, come la Fiera, dove realizzare 500 posti letto di terapia intensiva, ma serve la strumentazione adeguata. Il progetto è pronto ed è già nelle mani della Protezione civile nazionale".

È attivo da lunedì 9 marzo il conto corrente ‘Regione Lombardia-Sostegno emergenza Coronavirus’ (numero IBAN IT76P0306909790100000300089 - BIC BCITITMN) per raccogliere fondi per sostenere le strutture sanitarie, i medici, gli infermieri e tutto il personale che in questi giorni sta combattendo una durissima battaglia per curare i cittadini lombardi e sconfiggere il Covid-19. Le donazioni verranno utilizzate per acquisti straordinari di materiali di consumo, quali mascherine, tute protettive, disinfettanti e strumentazioni necessari alle strutture sanitarie, ai medici, agli infermieri e al personale per curare al meglio i malati e limitare le occasioni di contagio.
Tutte le donazioni saranno rendicontate fino al singolo centesimo e rese pubbliche al termine di questa emergenza.

Anche i singoli presidi ospedalieri si sono comunque organizzati con ulteriori iniziative di raccolte fondi per offrire le cure più adeguate, spesso il territorio tende infatti a identificarsi maggiormente con i propri Ospedali e il personale sanitario di riferimento.

Stiamo assistendo ad una bella “gara di solidarietà”.

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