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Salute

La bozza del decreto e le nuove misure

Nuove drastiche misure nella bozza del decreto del governo, che dovrebbe essere varato questa sera, per contenere l'emergenza sanitaria.

Si attende il nuovo decreto del governo, che dovrebbe essere varato questa sera, con le nuove misure nazionali di contenimento dell'emergenza sanitaria. "Abbiamo chiesto al governo di assumersi le proprie responsabilità - ha spiegato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera nell'aggiornamento da Palazzo Lombardia di oggi, sabato 7 marzo - Ci siamo confrontati con il governo e i sindaci dei capoluoghi, condividendo solidarietà e preoccupazioni della complessità del fenomeno, per capire la strada da intraprendere sulla base della fotografia fatta da esperti sull'evoluzione del sistema”. 5.883 contagiati in Italia di cui positivi 5.061, 233 deceduti, 589 guariti. In Lombardia 3420 contagiati totali, di cui 1.661 pazienti ricoverati, più altri 359 in terapia intensiva (in Lombardia i decessi ammontano a 154). Seguono i casi per provincia: BG 761, BS 413, CO 23, CR 562, LC 35, LO 811, MB 61, MI 361 di cui 158 a Milano città, MN 46, PV 221, SO 6, VA 27. Risulta chiaro come “l'epidemia di Covid-19, esordita il 20 febbraio nell'area di Codogno, è ormai estesa a tutta la Regione Lombardia con possibilità di diffondersi a tutto il territorio nazionale. Si tratta di un evento grave che mette in pericolo la sopravvivenza non solo dei malati di COVID, ma anche di quella parte di popolazione che in condizioni normali si rivolge al Sistema Sanitario per le cure di eventi acuti o cronici di qualsivoglia natura. Le strutture sanitarie sono sottoposte ad una pressione superiore ad ogni possibilità di adeguata risposta. Nonostante l’enorme impegno di tutto il personale sanitario e il dispiegamento di tutti gli strumenti disponibili, una corretta gestione del fenomeno è ormai impossibile”, così si è espresso il Coordinamento delle terapie intensive in Lombardia. “Un grido d'allarme dalla loro 'trincea' - commenta l'assessore Gallera - di chi è impegnato a ricevere i pazienti nelle situazioni più gravi. Il sistema è messo in grande tensione e la linea di una incapacità di dare risposta a tutte le situazioni che si presentano si avvicina drasticamente". “Abbiamo incrementato i posti di terapia intensiva” ma in tutti gli ospedali lombardi ci sono liberi solo 8 posti di terapia intensiva. “Chi è in 'trincea' - continua l'assessore Gallera - ci dice che si rischia di arrivare a un punto in cui non si riuscirebbe a dare qualità di cura a tutti coloro che ne hanno bisogno”. Dal loro accorato appello e dai dati in assoluta crescita (“il numero di persone in terapia intensiva è salito dai 51 a, dopo 9 giorni, 359, in un arco di tempo brevissimo), si evidenzia una crescita esponenziale e preoccupante. “Chiediamo misure importanti che portino a far capire la necessità di rallentare la nostra vita per contrastare la diffusione del Coronavirus: ciascuno di noi adotti stili di vita frutto di una consapevolezza individuale del momento che stiamo vivendo. Abbiamo acquistato respiratori e macchinari, riconvertito posti letto per creare nuovi posti di terapia intensiva e con il decreto legge avremo la possibilità di recuperare nuovo personale, assumere specializzandi, dare un contributo aggiuntivo agli operatori impegnati in un lavoro straordinario. Il sistema si sta organizzando al meglio ma è una corsa contro il tempo perchè la diffusione avviene a grande velocità. Non molliamo! Lo abbiamo sintetizzato in uno slogan #fermiamoloinsieme. Siamo sicuri che se inizieremo ad essere consapevoli della realtà di questa situazione potremo adottare gli stili di vita corretti, rallentare la nostra vita sociale e contenere il contagio: potremo dimostrare così che la Lombardia può essere attaccata ma resiste e rilancia".

"Le misure contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri - ha spiegato l'assessore - sono inedite e sicuramente molto forti ma assolutamente necessarie per provare a contenere la diffusione di questo virus, che ha una velocità di contagio enorme. O si interviene in maniera netta oppure il sistema non sarà in grado di reggere a lungo".

Secondo la bozza del decreto, nella regione Lombardia e in altre 11 province (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria) si potrà entrare e uscire solo per motivi “gravi e indifferibili” "per fermare il contagio da Coronavirus". Sono le nuove misure nazionali di contenimento dell'emergenza sanitaria del decreto del governo che dovrebbe essere varato questa sera. Tra le misure individuate, si segnala: chiuse palestre, piscine, centri benessere, musei, centri culturali e stazioni sciistiche; centri commerciali aperti solo dal lunedì al venerdì; bar e ristoranti dovranno mantenere l’obbligo di distanza di un metro altrimenti l’attività sarà sospesa, così come le attività commerciali. In queste stesse aree le scuole saranno chiuse fino al 3 aprile, data per cui restano in vigore anche le altre restrizioni.

Alcune indicazioni sono tutt'ora in fase di analisi affinchè le prescrizioni siano il più chiare possibile.

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