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Sociale, Sapori, Magenta

‘Le Buone Forchette’

Un’iniziativa per chi ha bisogno. Si chiama ‘Le Buone Forchette’ e vede la partecipazione di cinque ristoratori del Magentino nel sostenere la missione di ‘Non di solo pane’.

Dai ristoratori un’iniziativa per chi ha bisogno. Si chiama ‘Le Buone Forchette’ e vede la partecipazione di cinque ristoratori del Magentino nel sostenere la missione di ‘Non di solo pane’, il refettorio che garantisce un pasto gratuito a chi ne ha bisogno tutti i giorni da lunedì al venerdì e presso il quale operano circa 250 volontari e l’Ambulatorio di Comunità. E’ stata presentata oggi all’agriturismo Cascina Bullona di Pontevecchio a Magenta. Come funziona l’iniziativa? Prevede che nel menù fornito dai ristoranti che partecipano all’iniziativa, vengano inseriti uno o più piatti solidali oppure, nel caso di menù fisso, venga creata una variante solidale. In entrambi i casi i menù verranno offerti a prezzo leggermente maggiorato e sarà proprio questa differenza ad essere devoluta a Non di solo Pane. “Il senso di questa iniziativa – spiega il parroco don Giuseppe Marinoni – è quello di non spegnere mai i riflettori su una problematica così importante come la povertà. Esistono importanti situazioni di bisogno da parte di famiglie anche nella nostra zona, magari sconosciute. E’ un gesto simbolico che vuole mettere insieme i cuori”. Andrea Cairati è stato un po’ l’ispiratore dell’iniziativa ed è stato lui a moderare l’incontro oggi all’agriturismo della Bullona. Oltre alla Bullona hanno aderito il ristorante pizzeria L’Incontro e Bettycuore a Magenta, il ristorante Da Lucrezia di Castellazzo dè Barzi e la trattoria Da Resy a San Martino di Trecate. Loghi ed immagini sono stati realizzati da Eugenio Ceriani che ha mantenuto alcuni elementi conoscitivi basandosi sullo slogan ‘Scegli il piatto più buono’, che si presta a varie interpretazioni. La scelta della cascina Bullona per la presentazione dell’iniziativa non è casuale. Proprio alla Bullona la vigilia di Natale del 2017 si svolse il pranzo solidale con gli ospiti del Refettorio e non solo. Stefano Viganò ricorda quel momento dal quale prese il via l’idea di collaborare attivamente. "Volevo capire come poter dare il mio contributo ad una iniziativa che ho apprezzato fin da subito – ha detto – e, soprattutto, come essere utile grazie al mio lavoro. Ho coinvolto le persone che lavorano all’agriturismo e, da parte di tutti, c’è stato grande entusiasmo”.

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