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Attualità

Finalmente qualcuno che porta avanti la tradizione

Con Pierdavide l'Italia dei cantautori sembra aver trovato il suo nuovo menestrello

Il suo 'in tutti i luoghi, in tutti i laghi' è ormai diventato quasi proverbiale: stiamo parlando di Pierdavide Carone, a soli 21 anni già autore della canzone vincitrice di Sanremo di quest'anno, scrittore, cantautore prolifico e leader di tutte le classifiche di vendita con il suo album 'Una canzone pop', già doppio disco di platino, e il singolo d'atmosfera 'Di Notte'. Nessuno snobismo da parte della critica nei confronti di questo piccolo fenomeno che non solo scrive per Valerio Scanu, secondo alla scorsa edizione di 'Amici', ma che ad 'Amici' ci ha pure partecipato, arrivando terzo e vincendo un memorabile premio della critica con la motivazione: 'Perchè dimostra che la canzone italiana non è morta'. Questo menestrello dei nostri tempi è arrivato ai provini per il programma televisivo con decine e decine di canzoni già scritte ed ha saputo incantare veramente tutti con i suoi testi mordaci, a volte ironici e a volte più intimisti, ma mai banali. Il suo album è un piccolo capolavoro che ha conquistato grandi e piccoli appassionati di musica, e che non dubitiamo diventerà il must-have delle generazioni più giovani: dieci canzoni memorabili, orecchiabili, che rimangono subito impresse nella mente, in cui prende in giro il mondo della discografia (in 'Una canzone pop', che dà il titolo al cd), elenca 'simpaticamente' i difetti della ragazza che gli piace (in 'Mi piaci ma non troppo', inevitabile pensare a Grazia Striano, l'amore che Pierdavide ha trovato dentro la scuola televisiva), racconta la sua esperienza personale di malasanità (in 'La ballata dell'Ospedale', ormai citata anche da 'Striscia la Notizia'), canta la sua serenata alla musica e all'amore (nell'intimistica e stupenda 'Di Notte'), scherza sulle disinibite ragazze di oggi tutte minigonna e discoteca (in 'Jenny'), riflette disilluso sulla celebrità che dà alla testa (in 'Superstar'), denuncia i problemi quotidiani di ogni famiglia su note alla Elvis (in 'Ciò che non sai'), crea ballate memorabili alla Rino Gaetano ('Trullallero Rullalà'), apre il suo cuore e fa uscire i sentimenti più profondi ('Guardacaso') e, infine, si cimenta addirittura con il tormentone estivo (in 'Il ballo dell'estate' che, senza dubbio, ha tutte le carte in regola per diventare ballatissima). E' facile paragonare Pierdavide ai grandi della musica di tutti i tempi, ma la sua vera forza è proprio l'essere così com'è: un ragazzo umile, che faceva il casellante, con la testa sulle spalle e una vena poetica straordinaria, che sa scrivere i concetti più vari nella maniera più semplice e incisiva. Senza dubbio, un pezzo da novanta che ha molto da dire alla canzone italiana. E a tutti noi.

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