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Il terzo tempo, Sport

Le lacrime di Son

L'80esimo minuto circa di Everton - Tottenham, Son entra in scivolata su Gomes che cade a terra e si spezza una gamba. Il sudcoreano non si dà pace e scoppia in lacrime.

Le lacrime di preoccupazione, paura e sconforto. La disperazione e la consapevolezza di chi sà che, oltre al campo ed al gioco, c'è molto altro di più. Perchè, benché se ne dica (e per fortuna), il calcio è ancora capace di essere umano. E quando, allora, si continuano a tirare fuori le solite e inutili polemiche (var - non var, fallo o meno, rigore, anzi no, ecc...), beh bisognerebbe, forse, fermarsi un attimo e riguardarsi queste scene. L'80esimo minuti circa della sfida di Premier League tra Everton e Tottenham, la palla tra i piedi di André Gomes, la corsa sulla fascia e, poi, l'intervento in scivolata di Son (entrata scorretta, certo, ma non cattiva, né tantomeno mirata a far male), con il centrocampista portoghese che cade malamemente e si spezza la gamba. L'infortunio è gravissimo, le urla di dolore che si levano, l'arbitro che corre subito ad accertarsi di quanto accaduto e con lui i giocatori (c'è chi chiama la panchina, chi ha le mani tra i capelli e chi cerca di capire l'entità del danno). Si guardano tutti attorno, lo staff medico sta prestando le prime cure a Gomes, mentre Son non si dà pace, ha gli occhi spaesati e spaventati, qualche compagno e anche avversario lo abbraccia e tenta di tranquillizzarlo e, poi, le lacrime che gli bagnano il viso e che continueranno a scendere per l'intero tragitto uscendo dal terreno di gioco (e dopo). Perché, va bene, il sudocoreano sà che gli scontri di gioco capitano, che nel mondo del pallone (come in ogni altro sport) succede di farsi male, e a volte pure seriamente, ma, allo stesso tempo, sà in modo particolare che il calcio va al di là di un contropiede, di uno schema riuscito oppure sbagliato e di una vittoria. Alla fine, i campioni non sono solo quelli che fanno gol, azioni spettacolari o che trascinano la propria squadra, anzi i campioni veri
(nonostante, purtroppo, il più delle volte se lo dimenticano i diretti interessati e ce ne dimentichiamo tutti noi) sono quelli che quando scendono in campo assieme alla passione, all'impegno ed al talento, sono in grado, soprattutto, di essere umani.

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