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Over the Game, Cinema

Dieci film horror per Halloween

Dieci film, dieci osservazioni, dieci dritte su cosa guardare nella notte più paurosa dell'anno. Ecco, allora, alcuni consigli: scopriteli insieme a noi.

Halloween, la notte delle streghe. Una notte dove tutto può succedere. Una notte che i nostri avi festeggiavano per celebrare la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno. Una notte in cui il confine che separa il mondo normale da quello paranormale si assottiglia, permettendo l'invasione di spiriti, fantasmi ed antiche entità cosmiche. In questo particolare giorno, tutti si preparano per festeggiare nel migliore dei modi. E cosa c'è di meglio dell'acquistare o noleggiare un film horror e vederlo insieme ad un gruppo di amici? Per questo, ho stillato una lista di dieci film da vedere quando le tenebre di questa arcana notte calano sul mondo ordinario dischiudendo le porte di quello straordinario, conducendoci in una nuova dimensione dove i nostri timori e le nostre paure attendono sognando. In questo articolo non consiglierò i soliti classici che tutti amiamo, come 'La notte dei morti viventi' o 'Non aprite quella porta'; ne tanto meno gli eccellenti film targati 'Blumhouse' o gl'immancabili adattamenti di Stephen King. Quelli che vi consiglierò di vedere sono quei titoli che conoscono in pochi e che sicuramente alcuni di voi sentono per la prima volta. Quelle rare perle del genere che hanno terrorizzato ed annichilito un'intera generazione, e che vi invito a riscoprire in questa notte di magie nere ed oscuri prodigi. Ma, state attenti! Questi film sono così spaventosi che potrebbero turbarvi il sonno, per non dire la psiche. Per tanto, ecco qualche consiglio per vederli al meglio del loro potenziale: prima di cominciare, assicuratevi che i vostri amici siano in perfetta salute e privi di qualsivoglia malattia cardiaca; dopo di ché, spegnete tutte le luci di casa, e aumentate il volume della televisione in modo che l'atmosfere del film invada l'ambiente circostante. Mettetevi comodi sul divano e stringetevi il più che potete, e se qualcuno di voi deve urlare, non esiti, urli con quanta voce ha. Ecco a voi dieci film horror da vedere ad Halloween.

Operazione paura
Un medico viene chiamato in uno sperduto paese dall'ispettore di polizia locale per eseguire un'autopsia sul cadavere di una ragazza morta in circostanze misteriose, ma al suo arrivo viene accolto con ostilità dai locali, che dimostrano subito di nascondere qualcosa. Scopre poi che altre morti simili a quella della ragazza sono accadute e continuano ad accadere. La colpa, a detta di alcuni, è di una maledizione che incombe sugli abitanti del paese, che ha avuto origine da un terribile fatto accaduto molti anni prima. Iniziamo la nostra lista con un titolo a dir poco perfetto per tale argomento. Nel 1966, il regista Mario Bava, dirigeva un Giallo – horror d'ambientazione gotica che avrebbe inspirato registi del calibro di Dario Argento, Christophe Gans e Tim Burton. Il film in questione era per l'appunto 'Operazione Paura', che a differenza dei precedenti lavori, il film si distinse per il forte impatto visivo delle sequenze mostrate in esso: i primi piani di bambole dagli occhi vitrei, la telecamera che zuma avanti e indietro dal punto di vista del fantasma della bambina sull'altalena e il folle inseguimento all'interno della villa che culmina in maniera surreale e con dei forti riferimenti a Carl Jung, sono solo un pretesto per la ricerca di nuove tecniche di ripresa, atte ad esaltare i colori accesi della pellicola. Infatti il maggiore punto di forza del film è la variegato boom di colori che lo caratterizza. La sperimentazione cromatica iniziata con 'Sei donne per l’assassino' trova qui una dimensione ulteriormente adeguata, e di certo più libera, per estremizzare questa sua nuova modalità di deformazione del reale. Perché l’effetto che sortisce è quello perturbante, un efficace resa di atmosfere spettrali e ultraterrene, che rendendo il film un capolavoro indiscusso del brivido Italiano.

2000 maniacs
Tre coppie in viaggio nel sud degli Stati Uniti, a causa di una deviazione nella strada di campagna che stanno percorrendo, arrivano in uno sperduto paese in festa, dove vengono accolti calorosamente da tutti gli abitanti del luogo. E' la festa del centenario della fine della guerra di secessione, ma c'è un piccolo particolare: gli abitanti del paese sono dei maniaci assassini, decisi a vendicare il feroce massacro dei loro avi da parte dei Nordisti. Nel 1964 (undici anni prima di 'Non aprite quella porta'), il re del gore Herschell Gordon Lewis, firmava un film di una violenza visiva mai vista fino a quel momento al cinema. Se siete amanti degli 'Splatter Movie', non potrete definirvi tali se non avete visto questa rara perla del genere, impregnata di una vena umoristica bislacca, che ha inspirato registi del calibro di Sam Raimi e Eli Roth. Si sa, fuggire dal solito maniaco armato di oggetto contundente è abbastanza facile; ma da una intera città è tutto un'altro paio di maniche. P.S. il film non è mai arrivato in Italia, per tanto è disponibile in edizione originale con i sottotitoli in Italiano; però i dialoghi non sono certo il punto di forza di questo film, se capite cosa intendo.

Punto di non ritorno
Anno 2047. Anni addietro la nave spaziale Event Horizon era scomparsa senza lasciare tracce. Ora il suo segnale è stato individuato e il Comando Aereospaziale degli Stati Uniti ha risposto. A lanciarsi alla ricerca della fonte del segnale è un impavido capitano, un equipaggio scelto e il costruttore della nave spaziale perduta. La loro missione: trovare e recuperare i resti della super tecnologica astronave. Ma quel che trovano nello spazio li lascerà senza fiato. Da quel momento la loro unica missione è riuscire a sopravvivere. Alla voce: horror – sci/fi, il primo titolo che viene in mente è certamente 'Alien' di Ridley Scott; e in pochi si ricordano del film del 1997, diretto dall'iconico Paul W. S. Anderson di 'Resident Evil'. Bocciato all'uscita da critica e pubblico, il film è diventato negli anni un cult inossidabile per la sua originalità, che sarebbe stata il cardine portante per la serie di videogiochi 'Dead Space'. Se amate le fusioni fra fantascienza e horror, vi invito a riscoprire un film che ha lanciato il concetto di 'casa stregata nello spazio'.

Macabro
In una cittadina di provincia, la vita di un giovane medico viene sconvolta dalla misteriosa morte della bella moglie, seguita da quella della sorella della donna e, infine, anche dalla scomparsa della giovane figlioletta. In una notte di terrore, il medico comincia una corsa contro il tempo per salvare la figlia e scoprire chi l'ha rapita e perché. Attenzione, tra tutti i titoli citati nella lista, questo è sicuramente il più pericoloso di tutti. Diretto dal mago del genere, William Castle, la pellicola è piena di visioni aberranti, atmosfere opprimenti, suggestioni sonore e inquietanti retroscena che vengono sbattuti in faccia al pubblico senza nessun preavviso; questi sono gli elementi che rendono la visione di questo film letale per i deboli di cuore e gli instabili di mente. Comunque non preoccupatevi, perché prima della visione sarete assicurati per una cifra esorbitante in caso di infarto o ictus durante la proiezione del film. P.S. il film è piuttosto datato e il prezzo assicurativo è ancora in Lire, ma se lo sommate in Euro sono certo che rimarrete molto soddisfatti in caso di una vostra prematura dipartita.

Repulsion
Carol, giovane manicure belga, vive a Londra con la sorella Hélène. Timida, impacciata e androfobica, Carol avverte con disagio e ripugnanza la costante presenza dell'amante di Hélène nell'appartamento dove abita, tanto da non sopportare neppure la vista dei suoi oggetti personali. Le attenzioni di Colin (un ragazzo che la corteggia senza successo) e il lavoro in un grande salone di bellezza non riescono a smuoverla dalla sua morbosa ritrosia e dal suo continuo ricadere in uno stato di allucinata separazione dal mondo. Quando Hélène e il suo compagno partono per una breve vacanza lasciandola completamente sola, il fragile equilibrio psichico di Carol si spezza definitivamente. Malsano, questo è il termine giusto per definire questo film: malsano. Primo lungometraggio in lingua inglese di Roman Polanski, è la sua opera più spaventosa e angosciante, non solo per l'evocazione della sessuofobia ma anche per l'accorto e stimolante uso dei suoni, che sarebbe stato ripreso da registi come David Lynch e Jennifer Kent. Con una fotografia in bianco e nero inspirata ai polar francesi, l'uso del grandangolo e altre tecniche sperimentali, contribuiscono a dare al film un flusso emotivo in cui la realtà e il sogno vanno in pezzi, sostituiti da un incubo paranoico e lisergico senza fine.

Chi è l'altro?
Connecticut, 1935; i gemelli Niles e Holland Perry vivono insieme alla madre Alexandra (rimasta vedova da poco) e alla nonna Ada, una Russa con facoltà medianiche. Mentre Niles è di indole buona e generosa, non si può dire lo stesso di Holland, di carattere cinico e dispettoso. Dopo la morte del padre (avvenuta in circostanze misteriose), una serie di avvenimenti funesti turbano la pace idilliaca della famiglia Perry e di tutta la comunità agricola. Niles sa che dietro a queste sciagure c'è lo zampino di Holland, e vorrebbe dirlo a qualcuno, ma Holland è a conoscenza di uno spaventoso segreto di Niles, un segreto che deve rimanere sepolto. Tratto dal romanzo di Tom Tryon, il film diretto nel 1972 da Robert Mulligan è un notevole esempio di gotico rurale Americano. Grazie ai colori vividi e alle atmosfere bucoliche (rese magnificamente dalla fotografia di Robert Surtees), il film parte come un romanzo di formazione dall'aria disneyana, per poi abbracciare gradualmente toni sempre più cupi e angosciosi. Mulligan dirige con maestria, dando al film delicate pennellate fiabesche che, in contrasto con le orrende gesta compiute nei dintorni della fattoria, risultano stridenti, rendendo il quadro generale della situazione ancora più terrificante: il gioco che la nonna Ada insegna a Niles, la leggenda sull'angelo della morte e il freak show della fiera di paese, fanno di questo film un soggetto disturbate, ma mai quanto il sorriso angelico dei due protagonisti.

Rosemary's Killer
Un killer mascherato si dirige in una piccola cittadina del New Jersey intenzionato a rivivere un duplice omicidio commesso trentacinque anni prima, concentrandosi su un gruppo di ragazzi del college durante il ballo annuale di primavera. Si sa, che Halloween sarebbe senza il solito slasher movie, dove c'è il solito maniaco omicida mascherato, armato del solito oggetto contundente con cui fa a pezzi i soliti teenager's spregiudicati e arrapati? Sarebbe un Halloween davvero monotono. Ad ogni modo, Il caso di 'Rosemary’s Killer' è emblematico: ci troviamo davanti a un film che, pur mettendo in scena la solita cornice degli slasher, con una storia-pretesto adatta a innescare il solito 'body count'; esso si differenzia perché, grazie all’evidente qualità della fotografia di João Fernandes; grazie al modo in cui il regista, Joseph Zito, gestisce la suspense e le esplosioni di colorata e radicale violenza, riesce a imporsi come quintessenziale e punta di diamante di un intero filone. Complice di tutto ciò, va precisato, è l’incredibile apporto del mago degli effetti speciali e grande collaboratore di George A. Romero, Tom Savini, i cui effetti mostrano un'assoluto stato di grazia nel film. Per tanto se siete indecisi su cosa guardare tra: Jason Voorhees, Freddy Krueger o il più iconico Michale Myers; vi consiglio questo raro gioiello del genere, il cui finale vi lascerà a bocca aperta.

La scala della follia
Il signor Andrew Marr è ricoverato presso una clinica privata e in punto di morte comunica ad Edward Foster (un suo buon amico) di avergli lasciato in eredità una casa di campagna, all'interno della quale sono nascoste 210 mila sterline, da destinare ai 'bambini'. Edward è esaltato da tutto questo e si reca subito alla casa, con l'intenzione di rimetterla a posto ed abitarla stabilmente; in realtà è solo un pretesto per cercare la fortuna del vecchio e ricominciare una nuova vita. Giunto sul posto conosce il medico Ian Mendeville, l'avvocato Prescott e Sarah Mendeville, la sorella del medico. Tutti e tre sono a conoscenza del tesoro nascosto all'interno della villa e tutti bramano per averlo; A questo scopo, Sarah si finge interessata ad Edward e si mostra disposta ad aiutarlo per ripulire la casa, anche se ben presto il nuovo proprietario si rende conto dell'esistenza di presenze oscure e pian piano viene impossessato dallo spirito del deceduto Andrew Marr e “rivive” la sua vita e il suo agghiacciante segreto. Diretto nel 1973 da Don Sharp (uno dei registi di punta della Hammer Films), il film comincia in maniera ordinaria, quasi monotona, per poi cambiare e trasformarsi in una lenta discesa negli abbisi più neri della follia umana. Con un buon equilibrio tra realismo e paranormale, la pellicola non brilla per ritmo eppure riesce ad inquietare grazie alle atmosfere lugubri e al dualismo passato-presente del protagonista. In conclusione, 'La scala della follia' è un magnifico esempio di Thriller Psicologico fuso con i classici archetipi della Ghost Story. Assolutamente imperdibile.

Changeling
John Russell, un musicista che ha perso la moglie e la figlia a causa di un'incidente stradale, va ad abitare in una casa infestata dal fantasma di un bambino morto settant'anni prima. Spaventato, ma incuriosito dalla vicenda, inizia ad indagare per scoprire come il piccolo abbia perso la vita. Sulla sua strada incontrerà una fitta rete di bugie e insabbiamenti, posti da qualcuno che risiede nelle alte sfere del potere politico e che vuole mantenere il segreto ad ogni costo. Con un efficace gioco d'atmosfera e il suo sotto testo di denuncia politica, 'Changeling', è la storia di fantasmi più disturbate della storia del cinema. Rumori nella notte, una pallina che rimbalza sulle scale, una sedia a rotelle che si muove da sola e infine delle inquadrature in grado di far ghiacciare il sangue nelle vene, rendono il film un cult angosciante e difficile da dimenticare.

L'arcano incantatore
Anno 1750. il seminarista Giacomo Vigetti è costretto a lasciare Bologna per evitare la condanna, dopo aver ingravidato una ragazza, e averla indotta ad abortire. Il giovane, in cerca di un posto dove rifugiarsi, viene indirizzato ad una villa, nella quale incontra una vecchia dama che, nascosta dietro ad un affresco, stipula con lui un giuramento di sangue, facendosi consegnare come pegno il cilicio della madre di Giacomo, con la promessa che gli verrà restituito una volta portato a termine l'incarico che gli viene affidato. Su indicazione della misteriosa signora, il ragazzo si rifugia a Medelana, nell'appennino bolognese, per svolgere la funzione di segretario al servizio di un enigmatico personaggio, un monsignore allontanato dalla Chiesa per i suoi studi sull'occulto che gli valsero la nomea di 'arcano incantatore'. Dopo una serie di commedie e di film a sfondo drammatico, nel 1996 Pupi Avati, tornò ad affrontare i temi a lui cari, come l'esoterismo e la superstizione rurale. A differenza di altri horror a tema satanico, il film tiene incollato lo spettatore senza un attimo di tregua. Il merito maggiore della pellicola è quello di non cadere negli stereotipi tipici dell’horror americano, l’orrore qui è creato dalla storia, dai rumori, dai suoni, persino dai silenzi. L’esoterismo e il satanismo diventano qualcosa di sottilmente inquietante che si infila sotto la pelle dello spettatore e non ne esce nemmeno quando le luci si riaccendono in sala, che dire: da vedere a tutti i costi.

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