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Malpensa, Turbigo

"Mai un po' di silenzio aereo..."

La lettera di una cittadina di Turbigo in merito al 'Bridge': "Disagi dei sorvoli in linea con i mesi precedenti? Non è per niente così, i passaggi sul paese sono sempre di più".

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - Egregio assessore Chiandotto, scrivo stimolata dal suo intervento, pubblicato su un giornale locale, relativamente all'operazione 'Bridge' di temporaneo trasloco dell'aeroporto di Linate su Malpensa. Sono nata a Turbigo, qui ho sempre vissuto; abito in pieno centro storico. Posso senz'altro concordare con lei sul fatto che il trasloco dei voli fosse stato ampiamente preannunciato; mi permetto, invece, di dissentire relativamente alla affermazione che i disagi relativi ai sorvoli risultino in linea con i mesi precedenti. Allo stato attuale la somma dei passaggi diurni e notturni, in decollo e in atterraggio, fa sì che questo paese non goda praticamente mai di un paio d'ore di silenzio aereo sulla giornata. Le lascio immaginare quale livello di volume richieda l'ascoltare la televisione o intrattenere una conversazione a finestre aperte (sa com'è, è estate anche per i turbighesi) oppure quale divertimento procuri l'essere costretti a dormire con tapparelle ed ante sbarrate per evitare che il volo cargo delle “tre meno un quarto” della notte ti faccia tremare la stanza e ti svegli di soprassalto. Carte alla mano, si verifica facilmente che la rotta privilegiata dei decolli notturni passa dritta dritta sopra il vecchio Municipio, mentre tutte le rotte in atterraggio colpiscono (di preferenza) il tetto della scuola Materna in località Arbusta. Insomma, ce n'è per tutti i rioni del paese... e per capire bene che cosa intendo bisogna proprio abitarci, a Turbigo. Al fine di controllare efficacemente la situazione, dallo scorso mese di giugno l' Arpa (l'Agenzia Regionale che si occupa della protezione dell'ambiente) ha rimosso la centralina di misurazione del rumore aeroportuale a suo tempo installata sul tetto della scuola Materna presso l'Arbusta. In pieno svolgimento dell'operazione 'Bridge', quindi, il comune di Turbigo non può presentare alcuna misurazione ufficialmente riconosciuta per documentare il fatto che i cittadini sopportano livelli di rumore costantemente superiori ai limiti permessi. Quanto alla carenza di segnalazioni e di malcontenti da lei citata, personalmente fornirei due motivazioni: la prima è che, dopo tanti anni di disagio, il cittadino si “fa il callo” e si convince che qualsiasi iniziativa intrapresa non possa che lasciare immutata la situazione (è lo schema, “tanto non cambia niente”, per intenderci); la seconda è che, qualora uno sventurato cittadino volesse provare a segnalare il disagio, anche utilizzando i mezzi più raffinati (ad esempio una posta elettronica certificata) ottiene un risultato finale omogeneo, ossia essuno gli dà retta, quasi nessuno risponde e chi risponde si protegge utilizzando formule stereotipate e scontate. In sintesi, si porta a casa il niente, il nulla. Così, pur a malincuore, ci si rassegna: chi riesce, se ne va. Chi resta, se può permetterselo, mette infissi antirumore e climatizzatori. Il turbighese è sempre più anziano oppure sempre più straniero. Chi intende vendere si accorge che per questo paese la borsa immobiliare è nefasta, perchè in queste condizioni abitative il valore mercato scende proporzionalmente di più rispetto all’andamento osservato nei comuni limitrofi. Ci resta l'amarezza di vedere sacrificata 'gratis' (non arrivano né indennizzi né correttivi) una bella fetta della nostra libertà di cittadini e della nostra salute, perchè tanto rumore e tanta aria sporca probabilmente ci fanno vivere più male di quanto ci meritiamo. La saluto e le auguro una proficua esperienza nel nostro Comune.

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