facebook telegram twitter whatsapp

Inchieste, Territorio

Insetti 'alieni' e infestanti: sono tornati

Una vera devastazione per giardini e colture, senza ancora un finale certo. Ecco le singole situazioni con le quali si sta confrontando anche tutto il nostro territorio.

Prima fu l’era dell’Anoplophora chinensis, che da un vivaista di bonsai si diffuse in ogni dove. Poi venne la Popillia japonica, probabilmente cadendo dagli aerei in atterraggio, che tutt’ora sta devastando giardini e colture del nostro territorio. Un’invasione silenziosa ma micidiale per cui, ancora una volta, sembra non si riesca a vedere la fine. Perchè, come per il caso della Popillia, non ha soluzioni semplici nè certe. Le stesse trappole messe dal personale regionale sono fortemente sconsigliate per i privati, in quanto possono ‘richiamare’ insetti anche da centinaia di metri, provocando così da richiamo più che da soluzione. Insomma: giardini presi d’assalto da questi piccoli e fastidiosi nemici di cui, al momento, non si hanno soluzioni certe per debellarli. E pensare che fino a poche settimane fa, complice la piovosità e il fresco, tutto appariva archiviato, ma anzi... quello fu il preludio dell’arrivo dei moscerini a Turbigo, Robecchetto, Castelletto di Cuggiono, Bernate, Boffalora e tutti gli altri paesi con corsi d’acqua. È invece notizia di questi giorni la presenza, nel nostro territorio, di casi di Hyphantria cunea, un lepidottero confondibile nella sua forma larvale con la Processionaria, non pericoloso per uomo e animali ma infestante per alcune specie di piante. In questo susseguirsi di insetti, non dobbiamo dimenticare le cimici marroni, molto più resistenti delle nostre tradizionali. Come fare? Intanto basterebbe tutelare maggiormente rondini, pipistrelli,... e normali predatori locali. E poi si consiglia di segnalare immediatamente ogni situazione all’Ersaf allo 02/67404860.

LE TRAPPOLE PER LIMITARE LA POPILLIA
La Popillia japonica è un insetto originario del Giappone inserito tra le specie da quarantena. L’insetto è stato rinvenuto per la prima volta nell’estate 2014 nel Parco del Ticino su entrambe le sponde, lombarda e piemontese. Come negli scorsi anni, il Servizio fitosanitario di Regione Lombardia si è attivato per monitorare le popolazioni dell’insetto e controllarne la diffusione. Infatti, a partire da fine maggio, i tecnici di ERSAF hanno collocato nell’area focolaio due tipologie di trappole: quelle a cattura, costituite da barattoli gialli e verdi con speciali ali che attraggono e catturano un gran numero di adulti del coleottero, sia maschi che femmine e quelle costituite da una struttura formata da un treppiede ricoperto da una rete spruzzata con un prodotto insetticida.

LA PRIMAVERA PIOVOSA HA PORTATO I MOSCERINI
La buona notizia è che non sarebbero pericolosi per la salute. Quella cattiva è che sono fastidiosi, fastidiosissimi. Parliamo dell’invasione di moscerini che ha colpito molti nostri paesi, ma anche Milano. Non zanzare, di cui almeno finora la città non sembra colpita in maniera importante, ma moscerini. Precisamente della famiglia dei chironomidi, un gruppo che comprende migliaia di specie che hanno vita molto breve, circa 2-3 settimane. Proliferano nei pressi di stagni e acque ferme ma poi si diffondono nelle zone circostanti. La causa dell’improvvisa invasione - dicono gli esperti - va ricercata nella primavera piovosa appena passata e al caldo umido di questi giorni, alternato agli acquazzoni.

DAL CANTON TICINO AL NOSTRO TERRITORIO: LA PROCESSIONARIA DEL PINO
La Processionaria del pino è una farfalla le cui larve si sviluppano sulle conifere, in particolare i pini, arrecando danni alle piante e causando reazioni cutanee irritative e allergiche, a volte gravi, a persone e animali. Le larve sono presenti sulle piante dall’autunno fino alla primavera e, una volta raggiunta la maturità, scendono lungo i tronchi in lunghe file fino al suolo, dove si interrano per trasformarsi prima in crisalide e poi in adulto, durante l’estate. Mentre in autunno risulta difficoltosa l’individuazione dei primi nidi, nel periodo invernale la presenza di questo insetto si nota facilmente grazie alla vistosità dei grossi nidi biancastri di svernamento, costruiti sulla parte più soleggiata delle chiome delle piante ospiti. Le larve mature hanno capo nero e corpo grigiastro, su cui spicca il rosso fulvo dei ciuffi di peli urticanti, lateralmente sono presenti lunghi peli biancastri e il colore tende al giallastro. Necessaria l’attenzione ad animali e bambini.

X

Preferenze per tutti i servizi

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Abilitando l'uso dei servizi di terze parti, accetti la ricezione dei cookies e l'uso delle tecnologie analitiche necessarie al loro funzionamento.

© 2009-2024 Comunicare Futuro Srl
C.F. e P.IVA 09364120965

Mobile version

Fai pubblicità con Logosnews
Gestione cookie     Privacy