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Castano Primo

Griffanti ai saluti dopo 34 anni

Fulvio Griffanti lascia ufficialmente la politica attiva castanese. Tanti i ricordi e tanti i ringraziamenti. Anni di impegno, passione e lavoro per Castano e i castanesi.

Le parole, alla fine, si mischiavano con i ricordi, questi ultimi davvero tanti, tantissimi. La voce, poi, che traspariva quel mix di emozione e commozione. E, in fondo, diversamente non avrebbe potuto essere, perché quello non era un consiglio comunale come tutti gli altri. No, quella era la sua ‘ultima volta’ nella massima assise cittadina, l’ultimo appuntamento ufficiale, il momento dei saluti. “Con rammarico mi arrendo all’età e penso sia ora di lasciare spazio ai giovani, dotati certamente di più energia; lascio, allora, la partecipazione attiva alla politica, che, comunque, continuerò a seguire da privato cittadino, con attenzione, sempre”. 34 anni dopo, insomma, Fulvio Griffanti dice addio, appunto, alla politica castanese, quel mondo che, alla fine, era la sua seconda casa e che l’ha visto certamente tra i maggiori protagonisti. “Ho rivestito con passione questa carica dal maggio 1985 ad oggi, sia sui banchi della maggioranza sia tra le fila della minoranza, collaborando con Amministrazioni e sindaci diversi (Mario Paccagnini, Fausto Sanson, Dario Calloni, Franco Rudoni, fino all’attuale Giuseppe Pignatiello) e anche se a volte ci sono stati scontri di opinioni, non è mai mancato il reciproco rispetto. Credo di avere ricoperto l’incarico nell’interesse dei cittadini castanesi tutti, chi mi ha votato e chi no, ed è proprio a ciascuno di loro che voglio, pertanto, esprimere la mia gratitudine, in quanto mi hanno sempre sostenuto, dimostrandomi la loro stima con l’alto numero di preferenze che, ogni volta, mi hanno riservato. Grazie, quindi, al mio gruppo ‘Castanesi Indipendenti’, per avermi accompagnato durante il quinquennio che si sta per concludere; e, ovviamente, un ringraziamento particolare al personale comunale per la dedizione che ho ben potuto constatare nel tempo, dedizione che smentisce il luogo comune secondo il quale nella pubblica amministrazione non si lavora”. Ma, come detto, i ricordi sono davvero numerosi. “Innanzitutto, voglio spendere un pensiero per i primi cittadini e i consiglieri che, purtroppo, nel tempo ci hanno lasciato: Mario Paccagnini, Giuseppe Limoli, Salvatore Paternicò, Giuseppe Sapa, Giovanni Mairani, Gaspare Radaelli, Giulio Colombo, Renato Torno, Giovanni Mastinu, Gaetano Guzzi, Cosimo Marzano e Dino Crivelli. Per me il consiglio comunale ha sempre rappresentato a livello locale ciò che il Parlamento è a nel nazionale, ossia la massima istituzione democratica di un Comune, nel rispetto dei dettami costituzionali. Ho sempre sostenuto che la massima assise cittadina non debba mai scadere a ‘bar dello sport’, non debba essere il luogo di invettive offensive e inutili ‘ad personam’, bensì debba essere il luogo del confronto rispettoso delle idee e della civile mediazione, modello di gestione della cosa pubblica da lasciare ai nostri successori su questi seggi (e mi auguro che siano giovani). La memoria storica, inoltre, mi porta a non dimenticare, più di trent’anni fa, una Castano ben diversa, senza fognature, con tante vie sterrate, con scarichi di fogna a cielo aperto, ecc… Oggi, invece, viviamo una città con parchi ed aree verdi, con un auditorium, un museo, piste ciclabili lungo il canale Villoresi ed un impianto natatorio. Dunque, siamo cresciuti, siamo cambiati nell’aspetto e, allora, adesso che siamo quasi alla fine del mandato amministrativo, lascio con la speranza che il futuro consiglio comunale ed il futuro sindaco proseguano nella consapevolezza del lavoro e dei progressi svolti dai predecessori e si impegnino nella soluzione di alcune gravi criticità che restano. Mi riferisco, ad esempio, alle aree dismesse e degradate, alla sicurezza sociale e personale, alla gestione dell’auditorium”.

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