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Trucioli di storia

L'arancia candita...

Le feste sono passate da un po’ ma, come tutti gli anni in questo periodo, mi torna alla mente il ricordo delle arance candite della mia mamma.

Le feste sono passate da un po’ ma, come tutti gli anni in questo periodo, mi torna alla mente il ricordo delle arance candite della mia mamma.
Quand’ero piccola le arance si compravano solo per Natale, erano un lusso riservato alle feste, per me e mia sorella erano uno dei regali più preziosi che ci si poteva aspettare, perciò di quel buonissimo frutto nulla doveva essere sprecato, nemmeno le bucce. Ci divertivamo infatti a metterne un po’ sulla stufa a legna della cucina per far sì che in quei giorni di festa per tutta la casa si diffondesse quel buonissimo profumo dolce, mentre le rimanenti le riunivamo in una ciotola che conservavamo con cura.
A feste terminate, quando la mamma si era liberata da tutti i preparativi dei vari pranzi e cene, ci faceva un regalo buonissimo. Con la sua ricetta segreta caramellava con un po’ di zucchero tutte quelle bucce che avevamo conservato e, una volta raffreddate, le riponeva in un barattolo di vetro che finiva nella vetrina della sala in bellavista. Quel giorno era per me una festa, ero contentissima perchè me ne concedeva sempre qualche pezzetto, avevano un sapore così buono che faceva venir voglia di mangiarle tutte, ma una volta che mamma richiudeva il barattolo, non potevo più toccarle senza il suo permesso. A quel tempo le regole di certo non si potevano trasgredire, ma a me piacevano tantissimo quelle scorzette candite e sapendo che non potevo mangiarle così facilmente, ogni tanto passavo apposta davanti alla vetrina della sala solo per rimirarle, mi bastava vederle per far riaffiorare il ricordo del loro dolce sapore. Dovevano durare fino al Natale successivo ed erano riservate alle grandi occasioni e festività dell’anno.
Mamma però sapeva che io avevo un debole per loro e faceva uno strappo alla regola se per caso mi ammalavo, per farmi guarire presto infatti, accompagnate da un bacio sulla fronte, me ne concedeva qualche pezzetto e il loro dolce sapore con l’amorevole suo gesto diventavano la medicina più potente al mondo capace di farmi guarire da ogni male immediatamente.
(La foto ritrae Daniela con mamma Bruna in un momento di gioco)

Daniela - in un dolce ricordo di mamma Bruna
Somma Lombardo, primi anni ‘60

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