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Attualità

Francesco Prina: "L'acqua è un bene di tutti"

Acqua bene comune, bene essenziale alla vita. Acqua: non mercificabile, non strumento economico ma base e diritto della vita dell'uomo, degli uomini, delle popolazioni, delle civiltà. Acqua, sorella acqua. Nel quadro della serata organizzata dalle forze di centrosinistra di Magenta insieme al Comitato per l'Acqua Bene comune, Francesco Prina ha incentrato il proprio intervento sul significato che proprio nei nostri territorio, nei nostri paesi, l'acqua esprime. "Viviamo in uno dei bacini imbriferi più importanti d'Europa e del mondo intero. Il rapporto dell'uomo con l'acqua ha segnato l'evoluzione della civiltà umana in queste zone, ne ha rappresentato la prosperità contadina, la crescita urbana. Furono i monaci cistercensi dell'anno Mille ad insegnarci come convivere con questo bene primario, come virtuosamente tramutare una palude in una zona ad alta possibilità insediativa per l'uomo grazie ad una agricoltura che si reggesse sulla disponibilità della risorsa".
Oggi questo patrimonio è oggetto della sete di affari delle multinazionali o di privati senza scrupoli che intendono sfruttare a proprio vantaggio un bene che è di tutti e delle comunità. "Le comunità dell'est Ticino hanno saputo tramandarsi il rispetto per l'acqua attraverso i secoli, arrivando ai Comuni alle Municipalità, la cui considerazione per l'acqua può essere ritrovato nei grossi serbatoi comunali che ancora oggi in qualche paese si scorgono quali elementi del paesaggio urbano. Testimoni di una civiltà unita attorno ai beni collettivi". Venendo al presente ed alle legislazioni nazionali e regionali Francesco Prina ribadisce l'assurdità della legge nazionale di privatizzazione dell'acqua, sottolinea la bontà della gestione integrata del ciclo idrico che fu messo in campo dalla Legge Galli, sostiene la necessità di aggregazione della gestione dell'acqua (dalla captazione alla depurazione e distribuzione) sotto gli Ato - ambiti ottimali di gestione - a cui ha lavorato alacremente la Provincia di Penati insieme ai Comuni ed ai Consorzi territoriali di gestione dell'acqua: "Questo per ottimizzare la gestione e tagliare alcuni sprechi delle centinaia di consigli di amministrazione sparsi sul territorio". D'altro canto denuncia lo scandaloso business delle acqua minerali e delle concessioni regionali di accesso e sfruttamento delle sorgenti: "Un obolo simbolico per un business miliardario!". Un business miliardario (in euro) rivolto non solo ai cittadini lombardi ed italiani ma anche alla commercializzazione all'estero. "Ora è chiaro come attraverso questa legge nazionale di obbligo di privatizzazione si vuole riportare lo stesso business - allargandolo a dismisura - dalle sorgenti a tutta l'acqua potabile dei nostri bacini !".
Ma Prina non si trova concorde con queste scelte. E lancia la partecipazione il 22 marzo alle manifestazioni legate alla "Giornata dell'Acqua", ricordando come molte popolazioni nel mondo non abbiano accesso all'acqua potabile. "La facile disponibilità di acqua nei nostri paesi, che abbiamo ereditato non solo per la presenza massiccia della risorsa ma anche per il lavoro che attorno ad essa è stato fatto dai nostri predecessori, ci fa qualche volta dimenticare la preziosità di questo bene. Il 22 marzo sarà una buona occasione per prendere coscienza di tutta la complessità dei rapporti economici e di vita che si sviluppano attorno al bene più prezioso".

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