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Comunicaré

Ti lascio e ti metto sui social

È la notizia della settimana, è innegabile: non solo Elisa Isoardi ha scaricato come un sacco di patate il nostro vice premier Matteo Salvini, ma l’ha pure postato sui social.

È la notizia della settimana, è innegabile: non solo Elisa Isoardi ha scaricato come un sacco di patate il nostro vice premier Matteo Salvini, ma l’ha pure postato sui social in una posa quanto meno intima, facendosi beffe di lui. Un’innamorata delusa, una delle tante di cui i social sono pieni, ma se il “lui” di turno è il capo carismatico di un movimento politico di peso, non può certo finire come in tutti gli altri casi. E si scatena la polemica.

“Umiliato” sui social? Addirittura?

Fa molto sorridere sentir dire o scrivere che Matteo Salvini sia stato umiliato sui social dalla ex fidanzata. Perché la comunicazione online, si sa, è un’arma a doppio taglio, come tutti i personaggi pubblici sanno bene. Sono i nostri politici (tutti, bene inteso, senza distinzioni di casacca o di partito) ad aver abbracciato per primi il mondo della comunicazione social come strumento di collegamento diretto con popolo ed elettori. E la spettacolarizzazione anche della vita privata online della classe politica italiana è solo il passo più estremo di quel fenomeno che si chiama disintermediazione, un fenomeno piuttosto recente che ha conosciuto il suo apice con il governo di Matteo Renzi. I giornalisti non sono più i cani da guardia della democrazia, non contribuiscono più a definire l’agenda della classe politica, ma diventano semplici follower sui social dei politici e si limitano a narrarne le “gesta”. Sconfinando anche in territori che poco hanno di politico e molto hanno del gossip.

Se anche il portavoce fa notizia

In tutto questo caos, non ci sono più nemmeno i portavoce di una volta. Professionisti della comunicazione, messi a disposizione di un ministro o di un esponente politico influente, per suggerirgli sempre la strategia comunicativa giusta e le parole giuste da dire. Figure conosciute solo agli addetti ai lavori, che di mestiere devono rimanere nell’ombra e far invece risaltare la personalità di cui curano la comunicazione. Ma se il portavoce (del Consiglio dei Ministri) si chiama Rocco Casalino, ha partecipato al Grande Fratello e all’indomani della tragedia di Genova si lascia scappare un “Mi è saltato Ferragosto”… è evidente che la comunicazione politica non è più quella di una volta. O forse è sempre stata così, ma prima non c’erano i social network a farcelo notare.

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