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Storie, Turbigo

Cristian è arrivato: eccolo a Capo Nord

Il turbighese, senza un braccio dopo un infortunio sul lavoro, ha raggiunto in bici la Norvegia per raccogliere fondi per la ricerca per la sclerodermia. Adesso il viaggio di ritorno, sempre in sella alla sua 'due ruote'. "Un'emozione unica - le prime parole".

Il primo pensiero inevitabilmente è andato alla famiglia, alla fidanzata, agli amici e poi al GILS (Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia) e a chi ogni giorno gli sta facendo sentire il suo affetto e la sua vicinanza. La voce è rotta dall’emozione, nel cuore e nella testa un mix di immagini e ricordi… e in fondo diversamente non avrebbe potuto essere. Cristian ce l’ha fatta: da Turbigo a Capo Nord, eccolo proprio là, in sella alla sua inseparabile bicicletta (il suo cavallo bianco, come è stato ribattezzato) alla meta, per ribadire ancora una volta che “non esistono barriere che non si possono superare; basta crederci, basta volerlo”, ma anche e soprattutto per raccogliere fondi per coloro che purtroppo sono costretti a combattere ed a confrontarsi con la malattia. “Faccio fatica a parlare – racconta lo stesso Cristian Malagnino – Dentro di me c’è un misto di gioia e commozione. E’ bellissimo essere riuscito a raggiungere il traguardo che mi ero prefissato; è bellissimo sapere che con questo viaggio si potranno aiutare le persone che stanno vivendo situazioni di difficoltà. Non nego che durante il percorso ci sono stati momenti di sconforto, attimi dove ho pensato non ce la faccio, mollo tutto, ma poi ti fermi qualche istante, ti guardi attorno e ti esce una forza enorme che ti fa andare avanti. L’obiettivo, in primis, è il motore trainante, contemporaneamente ci sono i luoghi e le persone incontrate sul tragitto. Posti meravigliosi, gente di grande gentilezza: mi fermavano, si informavano, mi hanno offerto pure ospitalità o si sono messi al mio fianco per alcuni tratti e dalle cose più semplici ti rendi conto che nulla è impossibile”. Non mettere un punto alla tua vita, metti una virgola, alla fine è stato di nuovo questo il messaggio che ha accompagnato il turbighese durante l’intero percorso di andata e sarà lo stesso che lo guiderà anche nel ritorno. In fondo, un motto che ormai fa parte di lui da diversi anni: “Da quando a causa di un infortunio sul lavoro ho perso il braccio destro – spiega – Sono momenti terribili, all’improvviso le tue certezze vengono meno e hai due strade davanti, restare fermo oppure provare a ricominciare e io ho scelto la seconda. Oggi, allora, essere arrivato a Capo Nord è un traguardo eccezionale, dopo avere attraversato nel 2017, sempre in bici, l’Italia da nord a sud e ritorno. Adesso c’è il viaggio di rientro a casa; sono pronto a rimettermi sui pedali, superando altre nazioni e altre località (Svezia, Danimarca, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Francia). Voglio ricordare a tutti la cosa più importante della mia avventura: donate e fatelo in tanti, aiutando così la ricerca per la sclerodermia. Chi volesse darci una mano, lo potrà fare tramite il mio sito internet www.cristianmalagnino.com oppure collegandosi alla piattaforma di crowdfunding splitit.it o direttamente al GILS”.

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