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Energia & Ambiente

Sempre più insetti 'importati'

Purtroppo non è una novità, ma di anno in anno aumentano gli insetti parassiti che vengono ad ‘invadere’ il nostro territorio. Stanno devastando coltivazioni, giardini e campi.

Purtroppo non è una novità, ma di anno in anno aumentano gli insetti parassiti che vengono ad ‘invadere’ il nostro territorio. Stanno devastando coltivazioni, giardini, campi sportivi, e mangiano le foglie di quasi tutte le piante. Sembrano scarabei e invece i terribili coleotteri giapponesi di Popillia japonica sono degli Attila. Infestano e distruggono e sono arrivati anche a ridosso di Milano: sono 53 i Comuni della provincia che si trovano alle prese con il problema, 151 in tutta la regione. I cittadini in lotta contro questi insetti li descrivono come “una pestilenza inespugnabile”. Per Coldiretti Lombardia, “la Popillia è uno dei parassiti più pericolosi che siano arrivati di recente sui nostri territori”. Questo coleottero, secondo quanto studiato dagli esperti, colpisce tutte le specie vegetali, dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto come il pesco e il melo, ai vigneti. I rischi maggiori li corrono le coltivazioni di mais e di soia. Ma tornando anche solo allo scorso anno, si ricordano anche altri insetti come la cimice ‘marrone’ (a differenza di quella ‘verde’ nostrana’). “La diffusione della cimice marmorata asiatica - prosegue Coldiretti - è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché si tratta di un insetto particolarmente prolifico, con il deposito delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari alla volta. Può volare per lunghe distanze e riesce a svernare in piccoli antefatti”. Se per questi insetti l’arrivo da noi è probabilmente legato al trasporto su aerei che poi atterrano a Malpensa, un altro, ben conosciuto, infestante arrivò da noi alcuni anni fa tramite i bonsai. E’ Anoplophora chinensis (Tarlo asiatico): un coleottero molto dannoso per molte specie di latifoglie ornamentali, arboree e arbustive che popolano ecosistemi sia forestali che urbani, rendendolo molto pericoloso.

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