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Il terzo tempo

Lamentiamoci a... priori

Strano il mondo del calcio e in modo particolare del tifo. Prima tutti a criticare la decisione di recuperare il derby di Milano mercoledì alle 18.30, poi lo stadio è pieno.

Prima cosa: lamentarsi, sempre, comunque, a priori. Lo strano mondo del calcio, o meglio più precisamente del tifo. Facciamo un passo indietro. Un mese fa, il derby di Milano tra Milan e Inter rinviato (così come tutte le partite di domenica 4 marzo) per l'improvvisa scomparsa del giocatore della Fiorentina Davide Astori e qualche ora dopo, quindi, la classica domanda... quando si recupererà? Bene, ecco la data, il 4 aprile alle 18.30: eh no, apriti cielo! "Come si fa a giocare di mercoledì, per di più a pochi giorni dalle festività di Pasqua e Pasquetta?". "La gente lavora, mica si può prendere un pomeriggio di ferie (dopo avere già saltato il lunedì appunto per il giorno di Sant'Angelo) per andare allo stadio". "Siamo alle solite, chi ci va di mezzo sono ancora una volta i tifosi, però tanto noi come al solito siamo l'ultima ruota del carro". E via via i ritornelli si sono susseguiti uno dopo l'altro. Rabbia e delusione per una scelta che andava a penalizzare i sostenitori delle due squadre del capoluogo. E allora appunto lamentiamoci, ma poi vai a vedere bene e mercoledì a San Siro c'è stato il quasi tutto esaurito. Strano il mondo del tifo e degli appassionati, dicevamo... già perchè lo sport preferito da tutti sembra proprio essere quello dell'incazzarci (scusate il termine) comunque, a priori, chissà magari giusto per animare un pò la situazione. Prima gridiamo allo scandolo, all'ingiustizia, alla mancata considerazione e soltanto in un secondo momento ci fermiamo un istante a riflettere bene, soprattutto facciamo l'esatto contrario di quello che urlavamo. Com'è sta storia? Appena sono usciti la data e in modo particolare l'orario del recupero, tutti a brontolare, poi come per magia ecco che già da metà pomeriggio in strada e nei pressi dello stadio si sono formate code e code di persone, auto e mezzi vari. Dove stanno andando? Beh, ovvio a San Siro!

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