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Un altro giorno triste per il calcio. Se ne è andato per sempre Emiliano Mondonico: il mister che aveva fatto grande Atalanta e Torino. Era stato allenatore anche del Novara.
L'allenatore e l'uomo, insieme. Perchè il più delle volte si è uno o si è l'altro, invece lui no. Lui era riuscito ad essere entrambi. Generoso, ribelle, mai spiazzante: uno di quelli che si potrebbero benissimo definire condottieri. Tanto in campo quanto nella vita. "Ciao Mondo", è allora oggi la voce che si sta levando da una parte all'altra del nostro Paese. "Ciao Mondo", già perchè purtroppo Emiliano Mondonico non c'è più. Se ne è andato via per sempre. Ha lottato e combattuto con tutte le sue forze contro quel male terribile, ma alla fine si è dovuto arrendere. 71 anni, era stato uno dei simboli del nostro calcio, gli inizi da mister alla Cremonesa, poi il Como fino ad arrivare a Bergamo, all'Atalanta (come dimenticare gli anni in nerazzurro, dove ha scritto pagine importanti del club; la seminifinale di Coppa delle Coppe) e successivamente al Torino (un altro pezzo della sua storia calcistica che rimarrà sempre nei cuori e nei ricordi; la vittoria della Coppa Italia nella stagione 1992/1993 o la finale di Coppa Uefa). Per due volte era stato alla guida di queste due società (andata e... ritorno), quindi le parentesi al Napoli, al Cosenza, alla Fiorentina, all'Albinoleffe, di nuovo alla Cremonese e in ultimo al Novara, prima di lasciare. Ma il calcio era la sua vita e del calcio, anche se da dietro le quinte ha sempre continuato a fare parte: opinionista in televisione, ospite in trasmissioni appunto per parlare e confrontarsi sulla serie A e più in generale sul mondo del pallone. Il calcio, dunque, e contemporaneamente la battaglia contro il tumore, fino a qualche ora fa quando ha salutato tutti ed è volato in cielo. "Ciao Mondo". "Ciao mister!".