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Frecce sui nostri giorni

Il riscaldamento globale per tutti

Se il fenomeno non è gestito, il rischio di conflitti aumenta pericolosamente. Una tematica che deve interessare tutti e non soltanto una fetta della popolazione.

Il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità, non sono questioni per ambientalisti infuocati o per fanatici dell’ecologia. Il riscaldamento globale deve preoccupare tutti e con urgenza. Perché? Se lo ignorassimo, semplicemente, la conseguenza sarebbe la guerra. Sì, la guerra. Come è possibile? Il riscaldamento globale – che è causato dall’uomo, anche se alcuni cercano ridicolmente di negarlo – sta già impoverendo la produzione agricola e causando l’inabitabilità di alcune aree del globo; queste regioni vanno aumentando per numero ed estensione, ripetendo lo stesso schema: l’economia declina costringendo le persone a spostarsi e ad appesantire altre regioni di problemi economici e sociali. Se il fenomeno non è gestito, il rischio di conflitti aumenta pericolosamente. Come spiega il diplomatico italiano Grammenos Mastrojeni, se sovrapponiamo la cartina geografica dell’Africa sub-sahariana, ove è più forte l’instabilità politica e ove si vanno radicando i movimenti estremisti alla carta dove la desertificazione avanza, troviamo che le due zone semplicemente coincidono. Ottantaquattro anni fa, la povertà nella quale cadde la Germania dopo la Grande depressione generò il nazismo con tutte le sue conseguenze. Ora, consideriamo che se ai nostri giorni, entro qualche decennio, fondessero i ghiacci dell’Himalaya, oltre quattrocento milioni di persone sarebbero costrette a spostarsi dalla parte centrosettentrionale dell’India nell’area ci sono almeno quattro Paesi con la bomba atomica: non è davvero il caso di correre rischi, perché le conseguenze della destabilizzazione di un’area sita dall’altra parte del mondo, avrebbe conseguenze planetarie, che ricadrebbero su tutti. Si sappia che le tecnologie per mitigare il riscaldamento globale già oggi esistono. Bisogna vincere l’inerzia dei cittadini e della politica dei Paesi ricchi: i soli che dispongano delle risorse per fare davvero qualcosa di efficace.

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