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Castano Primo

Tragedia al matrimonio: muore in piscina

Il piccolo aveva solo 6 anni. Era a Monticelli Pavese per partecipare al pranzo di nozze. Subito soccorso è stato trasportato in ospedale a Bergamo, dove purtroppo è deceduto.

La giornata di festa, le risate, gli abbracci e attorno il clima di gioia e felicità. Poi, all’improvviso, però, la richiesta di aiuto. “Venite, presto! C’è un bambino in piscina”. Non c’è tempo da perdere, insomma, perché fin da subito si capisce che le sue condizioni sono gravi, gravissime. Il piccolo è in acqua, non si muove, non respira più: i soccorritori si attivano immediatamente, le prime operazioni sul posto, quindi il trasporto d’urgenza in elicottero in ospedale, dove purtroppo poche ore dopo arriva la terribile notizia. Sul volto, negli occhi e nei cuori oggi, allora, solo dolore, lacrime e disperazione; e la tante, tantissime domande che continuano a fare capolino in testa. “Come si può morire così?”. “Perché?”. “No! Non è giusto”. Si mischiano con i messaggi di vicinanza e di cordoglio per una tragedia che ha lasciato tutti senza parole. Il piccolo Jacopo aveva solo 6 anni (una vita intera davanti, un presente e un futuro ancora tutto da scrivere; viveva a Castano Primo, nella zona nord), è a Monticelli Pavese (al ristorante ‘Il Barattino’, in località Barattino appunto), domenica, e sta partecipando ad una matrimonio insieme alla sua famiglia. Gli invitati sono tutti lì, per il classico pranzo di nozze, e con lui ci sono anche altri bambini. Si mangia e si festeggia, i giochi in compagnia e poi quella piscina, davanti, una tentazione troppo forte; ma è una questione di attimi ed ecco che scatta l’allarme: i ragazzini richiamano l’attenzione, perché uno di loro galleggia esanime con il volto sott’acqua. Forse una congestione, forse è scivolato (sono in corso accertamenti da parte delle forze dell'ordine). La macchina dei soccorsi si mette, immediatamente, in moto. Arrivano le ambulanze, l’automedica, l’elisoccorso e quindi i carabinieri. Le condizioni del bimbo sono molto gravi, non c’è tempo da perdere, bisogna trasferirlo subito all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ben attrezzato per affrontare le vittime di annegamento. E così si fa: l’elicottero si alza in volo e via veloce verso il nosocomio. Qui, il giovane viene prontamente portato nel reparto di terapia intensiva; si lotta per salvargli la vita, i medici fanno tutto ciò che è nelle loro possibilità per recuperarlo, ma qualche ora dopo si devono purtroppo arrendere. Jacopo non c’è più, è volato via per sempre.

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