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Salute

Troppo caldo? Alcuni consigli

Abbiamo incontrato nei giorni scorsi il dottor Mazzone, direttore del dipartimento di medicina dell’ospedale di Legnano e dell’ ASST dell’ovest milanese.

Ogni anno è sempre la stessa storia: il caldo si avvicina, ci si para davanti e noi non sappiamo mai come combatterlo. O forse lo sappiamo, ma non ce lo ricordiamo. Fatto sta che ripeterlo non fa male, anzi, tanto più se a dispensarci questi preziosi consigli è il professore Mazzone, nonché direttore del dipartimento di medicina dell’ospedale di Legnano e dell’ ASST dell’ovest milanese. Lo incontriamo nel suo studio. Ci accoglie una frescura ‘condizionata’ o forse sarebbe meglio dire climatizzata, ma poco cambia. Dunque la prima domanda è istintiva: condizionatori si o condizionatori no? La sua risposta è tecnica e precisa: “Condizionatori si, ma con le giuste precauzioni. Controllare il filtro è un passaggio fondamentale, per evitare problemi ai polmoni, tanto quanto mantenere una gradazione dell’aria intorno ai 22-24°, che è la temperatura ideale per l’organismo umano”. Molto bene, ora che possiamo stare tranquilli in casa, come comportarci fuori? “Importantissimo non uscire nelle ore più calde della giornata (dalle 11 alle 16, per intenderci), restare all’ombra, ma soprattutto non demonizzare il sole, anche perché ci fornisce alcuni elementi necessari all’organismo, quale la vitamina d, e ci aiuta a curare l’osteoporosi”. Insomma, diciamocelo, un po’ di abbronzatura fa bene, ma senza mai bruciarsi! Colte le precauzioni, scendiamo più nell’ambito tecnico; cosa succede ad un corpo umano troppo esposto al caldo? “è chiaro che troppo caldo non fa bene. In primo luogo crea uno stato di disidratazione dei tessuti, che, a sua volta, può essere all’origine di sofferenze o svenimenti legati alla diminuzione della pressione sanguigna. Inoltre, correlata alla disidratazione, può essere necessaria la revisione del trattamento diuretico a cui il paziente potrebbe essere di per sé sottoposto”. Parola d’ordine, dunque, attenzione! La stessa che dovranno avere i medici, che fin da subito si aspettano un aumento dei ricoveri dovuti alle temperature.

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