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Inchieste, Territorio, Busto Arsizio

Con le 'Volanti' in... pattuglia

Abbiamo seguito per qualche ora la Polizia di Stato di Busto Arsizio. Dal centro alle zone periferiche tra controlli, monitoraggio, verifiche e interventi di vario tipo.

Su al primo piano, dove c’è la centrale operativa, si sistemano gli ultimi dettagli. Un breafing veloce per organizzare il lavoro. Giù, nel cortile, invece, due agenti sono impegnati ad allestire le auto di servizio con tutte le attrezzature necessarie, mentre altri due negli uffici mettono ‘nero su bianco’ il programma dettagliato del pomeriggio. Poi si va, perché il turno sta per cominciare. Il territorio viene diviso in due zone, la parte nord e quella sud della città. Di qui, allora, ecco una pattuglia, dall’altra appunto la seconda, costantemente in contatto via radio e pronte ad intervenire e darsi supporto in caso di emergenze o richieste. Ogni giornata è differente. Sai, infatti, quando inizi, ma non sai con quali situazioni potrai trovarti a doverti confrontare. L’attività, insomma, tutte le volte è diversa per gli uomini della Squadra Volante della Polizia di Stato di Busto Arsizio: controllo, monitoraggio, prevenzione e repressione; ci si sposta dal centro alle periferie, niente e nessuno escluso, ed è proprio su uno dei viali centrali che scatta il primo intervento. Un uomo che cammina sul marciapiede viene fermato e identificato. Una verifica ai documenti, qualche semplice domanda per capire da dove arriva e viene lasciato andare. “Tutto a posto!” – ci confermano i due agenti di pattuglia. Si va avanti allora e pochi minuti dopo è il momento di muoversi di nuovo. Un’auto ci è appena passata di fronte, giriamo la macchina, la raggiungiamo e la facciamo accostare. Un poliziotto scende, l’altro (quello alla guida) rimane a fianco della vettura di servizio. Il secondo accertamento della giornata, stavolta due ragazzi (il conducente e il passeggero), ma anche qui nulla. Via, quindi, per proseguire il lavoro, quando arriva una chiamata radio. Hanno appena rubato una bicicletta; si tratta di un giovane e, in stretto contatto con l’altra pattuglia, ci si mette sulle sue tracce. La prima tappa è alla stazione delle FerrovieNord: si scende fin sotto, ai treni, e successivamente si risale per proseguire la perlustrazione. Poi ci si sposta anche in un tratto dello scalo ferroviario al confine con Castellanza, fino ad un breve passaggio alle Ferrovie dello Stato. E mentre siamo impegnati nel sopralluogo ecco la seconda comunicazione. Chi ha rubato la bici è stato individuato e lo stanno accompagnando in commissariato. Si torna, perciò, a monitorare il territorio. E’ appena stato segnalato un tentativo di furto in un’abitazione e così ci portiamo sul posto per raccogliere la testimonianza della padrona di casa e cercare qualche elemento utile per identificare gli autori. Ma nel frattempo scattano altri due interventi: prima un’auto di grossa cilindrata con targa straniera che viene fatta fermare sul ciglio della strada per una verifica al guidatore ed alla stessa vettura; a seguire un uomo, che si aggira all’esterno di alcune palazzine, anche lui identificato. Ci si sofferma inizialmente sulla persona (che si scopre ha a suo carico alcuni precedenti), dopo si passa al controllo all’interno del baule della sua auto. Tutto a posto, anche in questi casi, e così si risale in macchina per rientrare in ufficio. Ci sono le pratiche da preparare per quanto concerne il ragazzino fermato per il furto della bicicletta, prima di continuare il giro della città. (FOTO ELIUZ PHOTOGRAPHY)

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24 ORE SU 24 IN PRIMA LINEA

Quattro turni da sei ore ciascuno. Una presenza costante e continua, insomma, per le Volanti della Polizia di Stato che quotidianamente perlustrano e monitorano l’intera città. Dal centro alle periferie, l’attività ogni volta è praticamente a 360 gradi, perché si va dai semplici e normali controlli alle auto in transito, passando per l’identificazione di soggetti che possono risultare sospetti, fino agli accertamenti nelle aree dove c’è una maggiore presenza di persone, insieme a quelle isolate. Senza dimenticare, ovviamente, le verifiche ai cosiddetti punti sensibili (per intenderci le disposizioni in materia di antiterrorismo) o i servizi specifici per la prevenzione e la repressione allo spaccio di sostanze stupefacenti, contro furti e rapine oppure altri episodi che possono ledere la sicurezza e la tranquillità di chi vive o lavora nel territorio. E poi, in parallelo, c’è il lavoro d’ufficio: pratiche, verbali, foto segnalamenti, ecc… L’attenzione, alla fine, è sempre massima, tanto di giorno quanto la sera e nelle ore notturne.

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