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Storie, Magenta

Di nuovo sui banchi... 50 anni dopo

Sabato 24 settembre all’Istituto superiore Einaudi di Magenta, la sezione B classe 1966 si è riunita dopo ben 50 anni. E il tempo è come se si fosse fermato a quegli anni.

L’Istituto tecnico statale commerciale 'Einaudi' di Magenta ha aperto le cattedre nel lontano ’60 ed il suo primo corso di studi quinquennale si è concluso nel 1965. Ma oltre alle date stampate su carta, ai registri o alla campanella che scandiva le lezioni... chi furono i 'primi della classe' ad entrare nella scuola? I componenti del secondo ciclo di studi (1961-62, 1965-66), che hanno frequentato la 5^ B del corso di ragioneria, si sono ritrovati nella mattinata di sabato 24 settembre per celebrare i loro e unici cinquant’anni dal conseguimento del diploma. Convocati direttamente in presidenza, e questa volta per un richiamo d’eccellenza, ad attenderli la dirigente Maria Grazia Pisoni. “Ai miei ragazzi raccomando l’importanza del senso di appartenenza”, si rivolge agli ex alunni, “una vera e propria comunità scolastica permette di educare i giovani”, prosegue la preside, “l’anno scorso una sezione intera sperimentando il metodo dell’unione, è stata promossa a pieni voti”. “Per me oggi è una grande occasione”, spiega commossa, “da quella data così sbiadita, come un vero gruppo classe, nel corso degli anni non vi siete persi di vista e per questo sono lieta di premiarvi con un piccolo gesto”. Pisoni, con l’aiuto degli ex alunni del ’66 ha simulato la consegna dei diplomi, nella forma standard, ma formulando ai maturandi la domanda “cosa ha fatto dopo la scuola?”. Ed uno a uno, chiamati rigorosamente per cognome, c’era l’impiegata del Comune di Magenta, la contabile di un’azienda del territorio, l’imprenditore e anche qualcuno in pensione. Un tuffo nel passato nel più presente dei ricordi impressi nella mente degli ex studenti che mezzo secolo fa aveva varcato la soglia d’ingresso per raggiungere la propria aula al secondo piano, correndo nei grembiuli neri (per le donne) e in abito gli uomini. Oggi, con la stessa eleganza e la brillantina tra i capelli per una straordinaria occasione scolastica, la classe B ha condiviso i suoi ricordi: “Anche noi come i giovani di oggi davamo i soprannomi ai professori”, scherzano Maria Francesca e Teresa mentre sfogliano il libro dal titolo '50 anni fa' dalla copertina color seppia che li ritraeva nel giardino della struttura. “Maga Magò era ad esempio il nome con cui chiamavamo l’insegnante di matematica”, racconta una delle signore. “Purtroppo i tempi sono cambiati”, commenta un’altra ex alunna ad altre compagne accompagnate dai mariti, “noi avevamo obligatoriamente la divisa, invece adesso ognuno può presentarsi come meglio crede”. Presente anche una docente di economia, in pensione dal 2012, Giuseppina Grolla, anche lei reduce della sua esperienza pluri trentennale con i passaggi generazionali a cui ha insegnato la sua materia. Punti di vista, scambi di opinioni sulla società di allora con quella attuale, ma anche cellulari alla mano dove si intravvedevano nipoti e stralci di vita. Gli allievi della classe 5^B hanno instaurato e conservato la tradizione di ritrovarsi periodicamente per ricordare quegli anni piacevoli e formativi, solennizzando in questo modo esclusivo il cinquantenario del diploma. Non capita spesso di conservare legami di conoscenza ed amicizia per un così lungo periodo: evidentemente si era creato un rapporto che ha retto alle vicissitudini che hanno influenzato, ovviamente in modo diverso, la vita di tutti gli ex allievi, ma che li hanno comunque allontanati, conservando momenti didattici e formativi di quegli anni. Checchè se ne dica quindi sulla scuola, criticando metodi e organizzazione, il rispetto e la condivisione sui banchi e verso gli insegnanti porta a considerare l’ambiente una seconda famiglia nella quale si trascorre la maggior parte del tempo.

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